Nei giorni scorsi, anche i Rappresentanti permanenti degli Stati membri - a nome del Consiglio dei ministri dell'Ue - avevano deciso di non ricorrere alla riserva di crisi nel bilancio agricolo europeo per il 2015, per i fondi destinati a finanziare le misure di aiuti ai produttori agroalimentari europei colpiti dall'embargo russo.
La proposta - se approvata - rappresenta una boccata d'ossigeno importante per il settore agricolo in quanto la riserva di crisi é finanziata dagli stessi produttori a cui la Commissione Ue preleva i fondi direttamente dai pagamenti europei alle singole aziende. Se passerà la decisione di non far pesare sulla riserva di crisi il costo delle misure di sostegno, gli agricoltori - ribadiscono esperti Ue - eviteranno di essere penalizzati due volte: per l'impossibilità di poter esportare verso l'importante mercato russo; e per dover pagare di tasca loro una crisi politica di cui non hanno responsabilità.
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