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Tajani, se non si risolve problema migranti, l'Ue è a rischio

Tajani, se non si risolve problema migranti, l'Ue è a rischio

Timmermans: nessun muro è sufficientemente alto

STRASBURGO, 12 giugno 2018, 16:38

Redazione ANSA

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Migranti: Tajani, Consiglio Ue non ignori la proposta del Pe © ANSA/EPA

STRASBURGO  - Sulla questione migranti "credo sia giusto affrontare ed esaminare attentamente il testo sulla riforma di Dublino del Parlamento europeo, un testo che coniuga fermezza e solidarietà". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, aprendo oggi il dibattito alla seconda giornata della Plenaria a Strasburgo. "Lancio un appello al Consiglio a non sottovalutare o ignorare la proposta seria del Parlamento europeo", ha aggiunto. "Il problema della migrazione rischia di fare esplodere una serie di contraddizioni che faranno un danno enorme a tutti i Paesi Ue, ma il danno sarà complessivo", ha aggiunto Tajani, secondo il quale "è a rischio l'intero impianto dell'Unione europea". "Se non si comincia oggi a ragionare sul futuro, noi avremo non migliaia di persone, ma milioni di persone che si sposteranno dall'Africa verso nord", ha sottolineato. "Bisogna avere il coraggio di intervenire. Adesso tocca agli stati membri di assumersi le loro responsabilità", ha detto. La "questione migrazione è strategica perché è a rischio l'intera Ue, se non si affronta e non si risolve questo problema rischiamo di vedere fallire tutto il progetto", ha proseguito il presidente del Parlamento europeo. "La misura è colma, non possiamo più aspettare, perché avremo decine e decine di casi come quelli che stiamo vedendo in questi giorni e con l'estate la situazione peggiorerà. Quindi bisogna intervenire, a breve a medio e a lungo termine", ha aggiunto. "Prima dell'estate andrò in Niger e poi spero in Libia". Questo Paese "è il problema dei problemi, quindi bisogna intervenire, investendo, come è stato fatto con la Turchia, e ricostruire poi lo stato", perché della "situazione di incertezza" i trafficanti ne approfittano, ha precisato Tajani.

 

"La situazione nel Mediterraneo ci ricorda che non possiamo spazzare sotto il tappeto i problemi, nessun muro è sufficientemente alto, nessun mare è sufficientemente largo per renderci immuni al principale fattore di attrazione, stabilità, libertà e benessere della nostra unione", ha dichiarato invece ì il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans alla plenaria a Strasburgo.

 

"Guardando al consiglio europeo c'è il pericolo che si illustrino grandi obiettivi ma che si arrivi a pochi risultati". Così il leader dei Popolari al Pe Manfred Weber alla Plenaria oggi a Strasburgo. Sulla riforma del diritto di asilo "serve una soluzione. Se non risolviamo politicamente la questione delle migrazioni nell'Ue, sarà un fardello molto pesante per le prossime elezioni europee", ha dichiarato Weber alla conferenza stampa a Strasburgo a margine dei lavori della plenaria. "Una soluzione è possibile e raggiungibile: per questo chiediamo a tutti di essere costruttivi". Weber ha ricordato che il "Trattato di Lisbona parla chiaro, la base giuridica attuale è una base per agire. Non ci sono dubbi" e "desidererei una decisione unanime del Consiglio a questo riguardo, ma se ciò non prendesse quota, il Trattato di Lisbona ci dà la possibilità di agire. E tutti devono rispettare che cosa prevede il Trattato". 

 

"Quello che fa Salvini che vuole dimostrare le proprie idee con la forza e a scapito di donne incinte dimostra quanto possa essere poveretto". Lo ha affermato il leader dei Socialisti e democratici (S&D) al Parlamento europeo Udo Bullmann. "Questo è un cambiamento della politica italiana che non è difendibile", ha aggiunto Bullmann. 

 

Si è espresso anche il leader del gruppo Alde al Parlamento europeo Guy Verhofstad: "Non dobbiamo puntare il dito contro un paese, Malta o l'Italia, non dobbiamo puntare il dito contro Muscat o Salvini anche se sono contrario alle idee di Salvini, ma contro l'intero consiglio dell'Ue che ancora non è in grado di prendere una posizione sulla questione migratoria e sulla riforma del sistema di Dublino, è una responsabilità collettiva".   

 

 

 

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