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Uiv, mancano materie prime per l'imbottigliamento dello Champagne

Ma il trend è positivo per gli spumanti italiani sulle piazze internazionali

Redazione ANSA ROMA

Brindisi a rischio per le feste di Natale e di fine dell'anno per gli appassionati dello champagne.

Il cin cin dal sapore transalpino sarebbe in pericolo per la crisi di forniture, in particolare per la mancanza di tappi, vetro, carta e muselet per il confezionamento delle bottiglie. A renderlo noto è l'Unione italiana vini (Uiv) sottolineando che la conferma arriva dalla stessa Francia, ma che a lanciare l'allarme sulla carenza di prodotto sono i ristoratori e distributori del Belpaese. Secondo l'Unione Italiana Vini difficilmente "la situazione sarà risolta in tempi brevi, e con le Champagnotte in difficoltà si rafforzerà - sostiene Uiv- il già enorme contingente di bollicine tricolori sulle tavole degli italiani". "Per fortuna - commenta il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti - per il prodotto italiano la situazione è ben diversa e, salvo eccezioni, il made in Italy sarà in grado di gestire gli ordini.

Ciò che preoccupa - osserva- sono invece gli inevitabili rincari del nostro vino sugli scaffali dovuti all'escalation dei costi di materie prime, energia elettrica e trasporti. È bene -sostiene- che questi rincari siano assorbiti in egual misura da tutti, non solo dalla catena produttiva".

Secondo l'Osservatorio Uiv, sono i vini spumanti "a segnare in modo inoppugnabile il ritmo della ripresa dei consumi in atto nel mondo": da gennaio a settembre, il volume importato nei principali Paesi è salito infatti del 31%, per un rimbalzo in valore di oltre il 40%. Uiv rileva che nel solo trimestre luglio-settembre la variazione a volume ha registrato +50% rispetto al corrispondente trimestre del 2020. Trend positivo per l'Italia su tutte le principali piazze: +36% a volume in Usa, +35% in Russia, +50% in Germania, +30% in Francia e +16% nel Regno Unito (Uk). 

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