TRENTO - Fondazione Mach di San Michele all'Adige e Unione italiana vini hanno presentato la prima Banca dati isotopica privatistica dei vini italiani, uno strumento contro la contraffazione. L'accesso alla nuova banca dati - informa una nota della Fem - è già disponibile per gli addetti ai lavori. La piattaforma è stata presentata in occasione della terza "MS-WineDay", che quest'anno si è svolta in Trentino, dopo la prima edizione in Toscana nel 2015 e la seconda in Veneto nel 2017. La banca dati permette una più efficace verifica dell'autenticità dei prodotti vinicoli e della corretta applicazione della normativa vitivinicola, anche al fine di assicurare la massima tutela nell'ambito degli scambi commerciali, a livello nazionale e internazionale. Ogni vendemmia è caratterizzata da un andamento climatico specifico e tuttavia molto variabile nel corso delle diverse annate. Poiché per l'accrescimento e la produzione dei frutti la vite assorbe, oltre ai microelementi, soprattutto acqua e anidride carbonica, è possibile osservare una variazione naturale dell'abbondanza isotopica di carbonio, idrogeno e ossigeno in specifici componenti delle uve. In particolare, i rapporti isotopici dell'ossigeno variano naturalmente in base all'altitudine, alla latitudine, alle cultivar e alle condizioni climatiche nell'area di provenienza.
Questo rende quindi possibile l'utilizzo di questo parametro come tracciante dell'origine delle uve e dei prodotti della trasformazione. Quindi, per interpretare adeguatamente il dato analitico isotopico è necessario riferirsi direttamente banche dati, aggiornate annualmente, che descrivano in maniera rappresentativa, l'areale geografico d'interesse, in questo caso nazionale. La collaborazione tra Unione italiana vini e Fondazione Mach ha permesso di offrire la necessaria professionalità ed esperienza nella costituzione del database sia dal punto di vista della raccolta che dell'analisi dei campioni con metodologie accreditate.