Il vino rosso accelera verso il posizionamento in fascia alta delle denominazioni italiane più virtuose. Il dato emerge dall'analisi dell'Osservatorio Uiv-Vinitaly. In un mercato export trainato dagli spumanti (+6% i volumi nel 2022), in cui i bianchi fermi (+1,3%) e i rosati hanno tenuto, il vino rosso in Italia 'soffre' (-4,3% le quantità esportate), con cali evidenti in particolare nei principali Paesi della domanda (Germania a -5%, Usa -6% e UK -8%). Ma la scomposizione dei dati di vendita per segmento di prezzo riserva sorprese: le categorie premium (da 6 a 9 euro/litro in cantina) e superpremium (oltre i 9 euro) conquistano quote di mercato molto importanti negli ultimi 12 anni. Per esempio, nel 2010 i prodotti sotto i 6 euro rappresentavano a valore i due terzi del mercato; oggi l'inversione di tendenza, con gli over 6 euro al 60% delle vendite. In poco più di 10 anni la crescita del segmento di fascia alta, che vale ora 1,9 miliardi di export, è stata del 200%.
Per l'ad di Veronafiere, Maurizio Danese, "assistiamo a un cambiamento importante del posizionamento del nostro prodotto; il mondo chiede calici in grado di evocare l'italianità e noi abbiamo le potenzialità di assecondare al meglio questa richiesta di mercato. Il futuro dei nostri rossi passerà anche, necessariamente, dalle piazze emergenti asiatiche, tornate in forze a questo Vinitaly a partire dalla Cina. Dal Dragone sono infatti 130 i top buyer che ospitiamo, a cui si aggiungono operatori della domanda provenienti da 17 Paesi dell'Asia.
Inoltre - ha concluso - ripartiremo già ad aprile con un intenso programma di promozione in Cina, dalle masterclass a Vinitaly Chengdu fino alla nostra fiera Wine to Asia a Shenzhen, dall'11 al 13 maggio".
Per il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, "diversi mercati di sbocco stanno dando segnali di stanca nei confronti di prodotti di personalità non definita e con caratteristiche organolettiche poco consone all'evoluzione del gusto in atto. È un buon segno - ha concluso -, ma serve risolvere questo sfocamento in atto tra il mercato e la produzione di molti dei nostri rossi".
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