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Slow Fiber, nasce la rete del tessile etico giusto e misurato

Da Slow Food il progetto contro il fast fashion

Redazione ANSA TORINO
(ANSA) - TORINO, 09 MAG - Figlia dell'associazione Slow Food, che si batte a tutte le latitudini per il cibo buono, pulito e giusto, è nata la rete Slow Fiber, che propone gli stessi valori nell'ambito del vestire e dell'arredamento, inteso anche come "etico, giusto e misurato". Una rete che nasce dalla considerazione dello spreco e del forte impatto ambientale legato all'abbigliamento: un report specifico della Commissione Europea rivela che la produzione mondiale è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015 e il consumo di capi di abbigliamento dovrebbe avere un nuovo aumento, pari al 63%, entro il 2030, passando dagli attuali 62 milioni di tonnellate a 102 milioni.

Il rapporto evidenzia inoltre che ogni anno nella Ue diventano rifiuti 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili.

A Slow Fiber finora hanno aderito 16 aziende, con oltre 1.000 addetti e un fatturato complessivo aggregato di oltre 550 milioni di euro. Si sono autoregolamentate attraverso il Manifesto di Slow Fiber. "Come per Slow Food - spiega Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber - vogliamo proporre una rivoluzione, un cambiamento di paradigma della produzione, del consumo e, quindi, della percezione del tessile, e per farlo non potevamo scegliere partner migliore. L'impegno è di farlo con il medesimo rigore scientifico e la medesima attenzione. L'augurio è quello di arrivare, senza fretta, molto lontano, seguendo i passi che Slow Food ha fatto in questi ultimi decenni".

Le 16 aziende tessili che hanno dato a Slow Fiber sono Oscalito, L'Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Manifattura Tessile Di Nole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico.

"E' necessario un atto di volontà per riepensare il nostro posto nel mondo - dice Barbara Nappini, presidente di Slow Food - per abbandonare un pensiero e un linguaggio predatori, a favore di una consapevole umiltà: quella che si prova di fronte di maestosi spettacoli naturali, di fronte a un'intensa percezione di bellezza che ci fa presagire un senso di 'giustezza'''. (ANSA).

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