BOLOGNA - Il 2019 è stato un anno positivo per l'Aceto Balsamico di Modena Igp, dopo un 2018 di difficoltà provocate da una campagna viticola problematica. Lusinghiere performance hanno contraddistinto il 2019 ed il primo trimestre 2020, permettendo di recuperare il terreno perso e rientrare nel trend consolidato degli ultimi anni: il livello produttivo nel 2019 ha sfiorato 96 milioni di litri certificati (+6%), riportando il valore del fatturato alla produzione stimato oltre i 390 milioni e quello al consumo vicino al miliardo. Ma anche per il comparto del Balsamico, il primo nell'agroalimentare italiano per quota di esportazioni, sono arrivati gli effetti dell'emergenza Covid-19. "Le vendite rimaste costanti della distribuzione hanno sostenuto l'andamento generale del settore, ma un importante segmento del mercato quale quello dell'ho.re.ca. ed in generale del consumo fuori casa ha subito un blocco totale in tutto il mondo, con conseguenze molto pesanti per un elevato numero di aziende", spiega il direttore del Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena Igp, Federico Desimoni, che sottolinea l'importanza della concertazione tra Istituzioni e mondo produttivo per gestire la ripartenza. "Nel primo quadrimestre circa il 50% delle aziende ha affrontato un andamento negativo rispetto a quello dell'anno precedente, il 30% cali molto significativi e preoccupanti, ed un gruppo di aziende ha sostanzialmente visto il proprio business azzerato". Il settore chiede interventi legislativi e provvedimenti di natura generale come contributi per il sostegno dell'ammasso privato, lo strumento del pegno rotativo per facilitare l'accesso al credito bancario e l'investimento di fondi importanti per un progetto di rilancio e promozione del segmento ho.re.ca. dedicato ai prodotti Dop e Igp.