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Aviaria, i casi negli animali cominciano a calare

Nelle ultime tre settimane 174 focolai e 610mila animali morti

Redazione ANSA ROMA

- Dopo mesi di preoccupazione, il numero di casi di influenza aviaria negli animali è cominciato a calare. Lo rileva l'ultimo rapporto della World Organisation for Animal Health, secondo cui nelle tre settimane comprese tra il 10 e il 30 marzo nel mondo si sono stati verificati 26 nuovi focolai di influenza aviaria nel pollame e 148 in altri uccelli.

I nuovi focolai erano stati rispettivamente 44 e 160 nelle tre settimane precedenti. Si è ridotto, invece, di quasi due terzi il numero di animali morti o abbattuti, passati da 2,2 milioni a 610mila.

La gran parte dei focolai nel pollame (14) si sono verificati in Europa; 7 nelle Americhe, 4 in Asia e 1 in Africa. Il numero di decessi più alto è stato invece registrato in Asia con 469.495 animali morti o abbattuti. Stessa tendenza è stata osservata tra gli altri volatili: 115 nuovi focolai si sono verificati in Europa, 32 nelle Americhe, 1 in Asia. Il virus maggiormente circolante è ancora quello di tipo H5N1.

"Sulla base dell'andamento stagionale dei virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità, si prevede che il numero di focolai negli animali abbia superato il picco e diminuisca", si legge nel documento che ricorda come nonostante il "leggero calo rispetto al precedente rapporto", "l'attuale stagione epidemica continua".

Tra i timori maggiori, i casi di infezione nei mammiferi. "I rapporti sui virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità nei mammiferi (in Belgio e Regno Unito) sottolineano ulteriormente l'aumento del potenziale rischio che i virus dell'influenza aviaria si adattino meglio nei mammiferi e si trasmettano all'uomo e in altri animali", scrive ancora l'agenzia che invita a segnalare focolai di influenza aviaria in ospiti insoliti. (ANSA).

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