Dalle precipitazioni dipendono le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento. Lo fa sapere la Coldiretti, in merito all'arrivo delle piogge, una boccata di ossigeno per salvare le semine primaverili messe a rischio dopo un lungo periodo di siccità. Per le semine del riso, infatti, si stima un taglio di 8 mila ettari risultando al minimo da 30 anni. L' annunciato ritorno della pioggia, sottolinea la Coldiretti, è importante per dissetare i campi ma anche per ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi e nei fiumi. Oggi sono circa 300 mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall'emergenza siccità soprattutto nelle aree del Centro Nord; la situazione più drammatica si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell'agroalimentare Made in Italy.
Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ricorda che "con l'Italia che perde ogni anno l'89% dell'acqua piovana abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all'industria e all'agricoltura".
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