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Protesta Coldiretti a Bari, "è guerra del grano"

In mille al porto contro le importazioni massicce dall'estero

Redazione ANSA BARI

BARI - È iniziata all'esterno del porto di Bari la mobilitazione organizzata dalla Coldiretti Puglia per protestare contro le importazioni massicce di grano estero, e porre la questione della sicurezza alimentare e del giusto prezzo. A far scoppiare quella che la Confederazione agricola definisce 'la guerra del grano' è l'arrivo, giudicato provocatorio, di una nave di 256 metri proveniente da Vancouver (Canada), carica di 50mila tonnellate di grano da scaricare in Italia proprio alla vigilia della raccolta della produzione nazionale.

"Un oltraggio insopportabile" secondo Coldiretti Puglia, che ha cosi mobilitato un migliaio gli agricoltori al porto del capoluogo pugliese "divenuto negli ultimi anni il vero 'granaio d’Italia', il principale varco di accesso del grano straniero da spacciare come italiano, perché non è ancora obbligatorio indicarne l'origine nella pasta".

"La speculazione sul grano causa il taglio dei prezzi pagati agli agricoltori, portandolo a non coprire i costi di produzione ed a provocare - sottolinea la Confederazione - la decimazione delle semine di grano in Italia con 100mila ettari coltivati in meno, che peseranno sulla produzione di vera pasta italiana nel 2017". Il prezzo - viene sottolineato - pesa sull'economia e sul lavoro, così per effetto delle speculazioni e della concorrenza sleale con 5 chili di grano non è possibile neanche acquistare un caffè, come indicato in uno degli slogan dei manifestanti.

"No grano no pane”, “Stop alle speculazioni”, “Il giusto pane quotidiano”, “Basta inganni subito l'etichetta di origine del grano sulla pasta” sono gli altri slogan usati per denunciare le importazioni massicce e incontrollate di "grano giramondo".

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