I voucher? "Abrogarli no, perché hanno il merito di far emergere prestazioni che prima venivano fatte solo in nero. Però i numeri dimostrano che c'è stato un abuso. E il legislatore deve avere la coscienza di tornare sui suoi passi quando si accorge che gli effetti sono opposti a quelli previsti". Risponde così - intervistato dal Corriere della Sera - Maurizio Del Conte, presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
A suo avviso, "potrebbero essere espressamente esclusi alcuni settori, come l'edilizia. Bisogna impedire che i voucher vengono utilizzati al posto di contratti più stabili. Poche settimane fa, utilizzando i voucher, il Comune di Napoli ha promosso un piano di manutenzione del proprio patrimonio. Abbiamo esagerato". "Il ritorno alle origini - aggiunge - è opportuno a prescindere dal referendum" sul Jobs act promosso dalla Cgil. Del Conte si dice però contrario a tornare indietro anche sull'articolo 18: "paradossalmente farebbe aumentare i licenziamenti e renderebbe il lavoro più precario". "
In Italia - è il suo ragionamento - c'è stato un effetto soglia: molte aziende si sono tenute sotto i 16 dipendenti proprio per evitare l'articolo 18 e il reintegro nel posto di lavoro. Se vincesse il sì il tetto tornerebbe e anzi diventerebbe più basso, 5 dipendenti". E quindi "molte aziende ridurrebbero il loro organico per scendere sotto il nuovo tetto.
Senza contare la proliferazione dei contratti a termine, il ritorno delle false collaborazioni".(ANSA).