- In Italia gli ettari in cui si producono alimenti che finiscono nell'immondizia dei consumatori, cioè quelli su cui si producono quei 524,1 grammi di alimenti sprecati pro capite, sono circa 1,5 milioni, che corrispondono alla superficie agricola utilizzata di Emilia-Romagna e Veneto messe insieme. A calcolarlo è Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability in vista della Giornata mondiale della Terra 2023 il 22 aprile prossimo, precisando che è come se le intere zone di produzione delle due regioni producessero cibo destinato a non essere mai consumato.
La superficie agricola utilizzata, rileva l'indagine su dati 2021 della Coldiretti, in Italia è diminuita del 28% che si traduce in 400 milioni di kg in meno di produzione. Se si vuole investire nel Pianeta, senza sfruttare e rendere piano piano improduttivi i terreni, si deve porre un'attenzione particolare alla prevenzione dello spreco alimentare domestico, che ha impatti negativi su moltissimi fronti, come anche sullo spreco, e conseguentemente alla perdita, di terreni coltivabili.
Con la popolazione mondiale che dovrebbe arrivare a quasi 10 miliardi nel 2050, come stima l'Onu, la perdita di terreni coltivabili è ancor più preoccupante. Importante quindi, per Waste Watcher International, raggiungere il target 12.3 dell'Agenda 2030 che pone l'obiettivo di ridurre del 50% gli sprechi alimentari. Da qui la necessità di investire sull'educazione alimentare in tutto il mondo, perché significa un "investimento sul nostro Pianeta". (ANSA).