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Caro gasolio, protesta pescatori nel centro di Roma

Pescatori, a Roma 'avanzate tre proposte'. Fedagripesca, l'import peserà del +30% nei giorni più duri dello stop

Redazione ANSA ROMA

Sono circa 200 i pescatori venuti da tutta Italia che stanno manifestando a piazza della Repubblica a Roma. L'obiettivo è richiamare l'attenzione del Governo sui rincari del carburante. Diversi i cartelloni che confermano il disagio della categoria, "Mangia sano, compra italiano", ma anche "Caro gasolio=pesca morta". Proprio oggi pomeriggio alle 15,30 è prevista la convocazione del tavolo pesca al Mipaaf con il sottosegretario Francesco Battistoni, come richiesto da varie organizzazioni di rappresentanza. 

Pescatori, a Roma 'avanzate tre proposte'
"Abbiamo avanzato tre ipotesi da portare avanti: il prezzo fisso sul gasolio con un tetto massimo di 70 centesimi che ci consenta subito di poter tornare in mare; passare il credito di imposta dal 20 al 50% ed infine il blocco immediato dei mutui. E se per attuare queste nostre richieste occorre tempo abbiamo chiesto il fermo facoltativo di emergenza che avevamo proposto inizialmente". E' quanto fanno sapere all'ANSA i componenti della delegazione di pescatori del comparto marittimo di Manfredonia (Foggia) che a Roma hanno appena incontrato Alessandra Sartone sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze per protestare contro il caro gasolio. "Siamo in attesa di incontrare il sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole e forestali Francesco Battistoni per avere risposte concrete - dicono - Qui si sono presi 20 giorni di tempo perché il 3 giugno ci sarà un tavolo di trattative tra Regioni e Stato. Quel miliardo e 200 milioni di euro stanziati dalla comunità europea per fare fronte all'emergenza delle aziende del comparto marittimo dovrebbe essere utilizzato per intervenire sul prezzo del gasolio".

Fedagripesca, l'import peserà del +30% nei giorni più duri dello stop
Prosegue la linea dura della protesta dei pescatori contro i rincari del gasolio che da giorni in diverse marinerie non escono in mare, lasciando a secco mercati e ristoranti in un periodo in cui la domanda è alta. Lo fa sapere all'ANSA la Fedagripesca-Confcooperative, che parla di un aggravio della bilancia commerciale, che vedrà pesare maggiormente le importazioni in Italia anche del 30% nei giorni più duri dello stop alla pesca. Il pesce fresco, infatti, scarseggia, quello che c'è è frutto per lo più della piccola pesca, ma mancano i grandi quantitativi pescati dallo strascico. E tra i ristoratori, fa sapere l'associazione, c'è chi si adegua cambiando il menu dettato da quello che si riesce a trovare, chi ha fatto per tempo scorta e punta, fin quando può, sul pesce abbattuto. Ma chè anche chi decide di rimanere chiuso come il ristorante Galileo di Civitanova Marche, che ha annunciato sulla propria pagina Facebook che da martedì 31 maggio fino a data da destinarsi chiuderà i battenti per lo sciopero dei pescatori e la conseguente mancanza di pesce dell'Adriatico. Il resto dei locali si rivolge al pesce di importazione. Nel 2020, sottolinea l'associazione, l'Italia importava oltre 5 milioni di euro di prodotti ittici, per lo più dalla Spagna ma anche da Paesi Bassi, Svezia e Danimarca, una cifra destinata ad aumentare. Tra le specie che contano di più da un punto di vista economico ci sono salmone, tonno pinna gialla destinato all'industria delle conserve, ma anche per realizzare tartare o sushi, calamaro e gamberi.

Fedriga,su caro gasolio serve azione Governo-Regioni
"La protesta di tutte le marinerie del Paese per il caro gasolio che, dopo gli effetti della crisi pandemica sta mettendo in crisi il settore della pesca italiana, rappresenta un grido di allarme a cui le istituzioni sono chiamate a dare una risposta urgente": lo riconosce il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ricordando che al momento "molte istituzioni regionali si stanno attivando anche con misure di sostegno, ma è chiaro che occorre un'azione congiunta Governo-Regioni". Su questo fronte, ricorda il presidente della Conferenza delle Regioni, gli assessori regionali approfondiranno il tema nella Commissione politiche agricole e incontreranno il Ministro Stefano Patuanelli. Quindi, informa Fedriga, "la Conferenza delle Regioni si confronterà l'8 giugno sulle conclusioni che scaturiranno da tali approfondimenti e formulerà al Governo specifiche proposte per venire incontro a un settore importante per la nostra economia e per rispondere alle esigenze di imprenditori e lavoratori".

A Napoli a rischio i rifornimenti di pesce fresco
Il prolungato stop dei pescatori rischia di ripercuotersi a Napoli e nel resto della regione sulle tavole di famiglie e dei ristoranti. In città, a ad esempio, su diversi banchi comincia a scarseggiare il pesce fresco di 'paranza', come triglie, sogliole, alici, cefali e saraghi mentre non ci sono problemi per calamari e gamberi. In alcune pescherie sono aumentati i prezzi di alcuni prodotti. E nelle diverse marinerie della regione, così come nel resto d'Italia, i pescatori hanno incrociato le braccia. Prosegue ad esempio lo stato di agitazione dei pescatori a Napoli o al Porto del Granatello di Portici (Napoli). Qui, da circa una settimana, i titolari degli otto pescherecci sono fermi nel Porto e, da quanto si apprende, non usciranno in mare fino a quando non avranno risposte soddisfacenti dal Governo. La protesta, pacifica, così come sta avvenendo in altre marinerie d'Italia è contro il caro gasolio che sta mettendo in ginocchio la categoria dei pescatori.

Sindaco Rimini a Lamorgese, urgente garantire sicurezza
Alla luce del caro gasolio che sta pesando sul settore della pesca e alla luce del nervosismo che attraversa il comparto "a Rimini al momento non si sono verificati episodi gravi come invece purtroppo si è assistito in altre marinerie ma la prosecuzione del blocco dei pescatori, la chiusura del mercato ittico, i banchi desolatamente vuoti del mercato coperto delineano un quadro preoccupante, che può portare all'esasperazione di operatori di un settore fondamentale per questa categoria, soprattutto in assenza di segnali di supporto e di vicinanza da parte del governo". È quanto sostengono il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad e l'assessora comunale alla 'blue economy', Anna Montini secondo cui "il settore della pesca è fondamentale anche per l'intera filiera turistica e del food. Servono dunque misure urgenti per garantire la sicurezza dei nostri porti e mettere i pescatori nelle condizioni di poter tornare in mare". Le parole del primo cittadino romagnolo e dell'assessora, riecheggiano quelle contenute in una lettera inviata alla ministra dell'Internpo, Lamorgese e sottoscritta da diversi sindaci della costa emiliano-romagnola in cui si chiede, prima di tutto, tutela e garanzia per chi vuole riprendere a pescare. "Temiamo - scrivono nella missiva - per l'incolumità delle persone che potrebbero essere oggetto di violenza privata, senza che ciò possa in alcun modo rappresentare uno strumento per la tutela delle legittime istanze degli operatori della pesca professionale, che hanno tuttavia bisogno di soluzioni che consentano di continuare a lavorare producendo reddito anziché accumulare perdite". Quindi, è la chiosa della lettera, "urge una tempestiva risposta, un segnale chiaro delle istituzioni nazionali, regionali e territoriali invitando le imprese del settore a riprendere l'attività e garantendo un cordone di protezione e di sicurezza a quelle imprese che già intendono uscire in mare".

Caro gasolio: Cenni (Pd), bene Governo con tavolo crisi pesca
"La convocazione del tavolo pesca al Mipaaf, come richiesto da varie organizzazioni di rappresentanza, per oggi pomeriggio è una buona notizia. Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta il riparto dei 20 milioni stanziati nella legge di bilancio a sostegno delle imprese che daranno un po' di ossigeno in questa difficile situazione. Importanti anche le recentissime precisazioni arrivate con la risoluzione 23/E del 30 maggio dall'Agenzia delle entrate sui codici di compensazione, che consentiranno alle imprese della pesca e dell'agricoltura l'utilizzo del bonus carburante previsto dal 21/22. Questi primi risultati sono frutto di una utile interlocuzione tra il Mipaaf e le principali organizzazioni rappresentative della pesca (Aci, Impresa pesca e Federpesca avevano elaborato una piattaforma), e dei sindacati dei lavoratori del settore". Così Susanna Cenni, vice presidente della commissione Agricoltura della Camera e responsabile Agricoltura della segreteria Pd. "La tempestività o meno degli interventi, anche quelli ordinari - aggiunge - può essere decisiva per la vita delle imprese della pesca, per il mantenimento di posti di lavoro e per garantire che nei nostri piatti continui ad arrivare pesce dei nostri mari. Il Governo ha già compiuto importanti passi, ci auguriamo di poter migliorare alcune misure del decreto Aiuti in sede di discussione parlamentare, ma si valuti la possibilità di rinnovare il credito di imposta, garantire l'accesso alla Cisoa e il sostegno a tutti i fornitori di servizi alle imprese, comprese le cooperative che da nove mesi stanno sostenendo uno sforzo finanziario straordinario per poter continuare a rifornire i propri soci. Vanno invece condannati con decisione - conclude - atti di violenza e minacce avvenuti in varie marinerie ai danni di imbarcazioni e titolari, e prontamente denunciati alle autorità competenti".

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