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Food shopper aumentano il ricorso alla spesa online

Emerge da analisi Nomisma-Crif su effetto lockdown

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Le "esigenze da lockdown" fanno registrare un aumento del ricorso al canale digitale per gli acquisti di prodotti alimentari e bevande rispetto al 2019: secondo i dati dell'Osservatorio "The World after Lockdown", curato da Nomisma e Crif, il 37% dei food shopper online, anche dopo l'allentamento delle misure restrittive, ha incrementato nel 2020 il trend della spesa digitale. Dall'analisi emerge che la maggior parte della spesa alimentare avviene sui siti delle insegne della grande distribuzione (canale utilizzato dal 73% di chi compra alimenti sui canali virtuali).

Non manca però- spiega il report- la sperimentazione di altri canali spinti "dalla difficoltà nel trovare slot di consegna disponibili o della mancata copertura del servizio nella propria città" , tra questi "i pure players (32% chi acquista alimentari online) e i siti/app di vendita online specializzati in food & beverage, testati almeno una volta dal 13% di chi ha fatto la spesa digital". E' rilevato che la maggior parte degli user sceglie la consegna dell'acquisto direttamente a domicilio (modalità preferita dal 78%), il 16% propende per il click & collect con il ritiro presso il punto vendita. Si segnala che la multicanalità da lockdown ha fatto esplodere anche l'utilizzo dei locker e oggi è il 6% dei food shopper online sceglie di farsi recapitare la spesa fatta online presso gli armadietti self-service più vicini. Dai dati risulta che il carrello digitale per il 67% è composto prodotti alimentari e bevande (incidenza a valore su totale carrello online). Infine tra i motivi che portano a scegliere la spesa alimentare online c'è la possibilità di acquistare 24 ore su 24 (27%).

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