Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pomodoro da industria, 5milioni di tonnellate nel 2020, +7,6%

Anicav, Italia sempre 1/o trasformatore

Redazione ANSA ROMA

Chiude con una produzione complessiva di 5,16 milioni di tonnellate di pomodoro processato la campagna di trasformazione 2020 del pomodoro in Italia per una crescita del 7,6% rispetto al 2019, a fronte di 65.634 ettari messi a coltura (+2% sul 2019). Il dato informa l'Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali-Anicav si inserisce in una situazione di crescita generale a livello mondiale ,+3%.

"L'Italia - segnala l'associazione - si conferma il primo trasformatore in assoluto di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale". Nel Bacino Nord il trasformato finale ha raggiunto i 2,74 milioni di tonnellate con un aumento del 15,7% sullo scorso anno mentre nel Bacino Centro Sud sono state trasformate 2,42 milioni tonnellate, in lieve riduzione rispetto al 2019 nonostante - spiega una nota - i maggiori ettari investiti, a causa del significativo calo delle rese agricole nell'areale foggiano che rappresenta la maggiore zona di approvvigionamento per l'intero bacino. "Quella appena terminata - afferma il direttore generale Anicav, Giovanni De Angelis - è stata una campagna complicata, in particolare dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro e della tutela dei nostri dipendenti. Ma le nostre aziende - sottolinea - sono riuscite a gestire questa non semplice situazione nel migliore dei modi. La nostra filiera, che già normalmente - specifica inoltre - garantisce elevati standard qualitativi e di sicurezza applicando tutte le norme e i protocolli sottoscritti tra Confindustria e sindacati, non si è mai fermata, anche nel lungo periodo di lockdown, perché ritenuta strategica e chiamata a garantire le forniture di beni essenziali in Italia e all'estero". 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Modifica consenso Cookie