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Chef Giorgione, a Baires spazio per made in Italy

'C'è base per agricoltura di qualità, mancano prodotti saporiti'

Redazione ANSA BUENOS AIRES

BUENOS AIRES - "Buenos Aires è una città cosmopolita, europea. E c'è spazio per il 'Made in Italy'": lo sottolinea lo chef Giorgione, che ha preso parte al via nella capitale argentina della seconda edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo,. in un evento organizzato dall'ambasciata d'Italia insieme all'Enit.

"Ho avuto modo di girare questa enorme città e di ammirare, per esempio, la sua architettura liberty", dice Giorgione, al centro ieri di una esibizione culinaria per valorizzare sia la tradizione culinaria italiana sia le specificità del territorio attraverso i sapori della campagna. Ed è proprio a quest'ultimo aspetto quello al quale punta il ragionamento di Giorgione dopo questa presa di contatto con Buenos Aires. "Ci sono le basi per poter costruire un'agricoltura di qualità, senza fare copie dall'Italia ma con eccellenze primarie che puntino a gusto e prodotto. Credo, sottolinea lo chef all'ANSA, ci siano spazi per interventi più rigorosi sul fronte per esempio del Made in Italy".

"Ma - osserva l'oste umbro, autore di numerosi libri - bisognerebbe poter trovare dei pomodori che 'pomodorino' e delle melanzane che 'melanzanino': mancano prodotti che diano sapori primari e nei quali non ci siano salse di coperture", precisa, ricordando che in Argentina "c'è un clima che potrebbe consentire, per esempio, il vino, oppure il nascente olio nazionale. Prodotti più genuini e soprattutto più saporiti. E' vero che la base c'è, ma bisogna riuscire, per esempio, a fare l'olio buono. Il basilico è profumato, non la zucchina: mancano insomma gli ortaggi che danno varietà alla cucina italiana".

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