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Alimentare: Dop e Igp verso i 20 mld con sostegno ricerca

Crea a Italia Next DOP 2023 con 9 dei suoi 12 centri

Redazione ANSA ROMA

Qualità, innovazioni varietali, digitalizzazione, mercati, governance: il Crea, il più importante ente di ricerca dedicato all'agroalimentare sostiene così il mondo delle denominazioni e indicazioni protette, che nel 2023 produrranno valore per oltre 20 miliardi di euro. E' quanto è emerso a Italia Next Dop, primo simposio scientifico Filiere Dop Igp organizzato dalla Fondazione Qualivita, con Origin Italia, Csqa, Agroqualità e Ipzs. "Le Indicazioni geografiche sono il pilastro dell'economia agroalimentare italiana - ha detto il direttore generale Crea, Stefano Vaccari - leader sui mercati mondiali grazie alla costante innovazione e alla sempre maggiore sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni; è con centinaia di ricerche su decine e decine di indicazioni geografiche che il Crea sostiene lo sforzo dell'agricoltura di qualità per produrre sempre meglio nel solco della tradizione". Il Crea patrocina e partecipa al simposio con 9 dei suoi 12 centri di ricerca, con l'obiettivo di valorizzare e mantenere i caratteri distintivi delle produzioni a Indicazione geografica, migliorando i metodi di produzione e l'impatto ambientale.

Un incontro durante il quale i ricercatori del Crea illustrano le attività più significative per supportare il Made in Italy, lungo l'intera filiera. Un vero e proprio viaggio trasversale, dalla tutela dei prodotti di qualità vegetali, animali e ittici, a quella delle risorse genetiche locali, fino alla caratterizzazione dei prodotti e soluzioni a basso impatto ambientale. Non possono poi mancare il miglioramento genetico delle filiere olivo, frutta e agrumi e l'innovazione e il miglioramento per le filiere vitivinicole come il recupero del germoplasma antico del vitigno Barbera per l'adattamento al cambiamento climatico. Presente, inoltre, l'attività di ricerca nei formaggi e il progetto Newtech per la lotta alla contraffazione nelle produzioni Dop. Da non trascurare, infine, la ricerca nel campo delle politiche agricole italiane ed europee e lo sviluppo di sistemi digitali di supporto e ottimizzazione della gestione fitopatologica. 

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