(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Dal 2012 ad oggi il numero delle
imprese che svolgono attività di bar è diminuito di circa 15
mila unità e ogni anno almeno 10 mila sono le imprese che
cessano l'attività. Il risultato è che il tasso di sopravvivenza
a cinque anni dei bar non raggiunge il 50%, ossia su 100 imprese
che avviano l'attività ne sopravvivono meno di 50 a distanza di
cinque anni. Lo rende noto la Fipe nel corso della tavola
rotonda "Le sfide del bar del futuro: qualità, professionalità e
innovazione" che organizzato durante Sigep 2023 a Rimini.
Nel settore lavorano, tra dipendenti e indipendenti, oltre 300
mila persone con una forte diffusione territoriale (2 imprese
ogni mille abitanti, 9 comuni su 10 hanno almeno un bar) e con
apertura 7/7 per una media di 14 ore giornaliere. E dove è in
aumento la presenza di imprenditori stranieri con una
particolare vivacità della comunità cinese. Sono oltre 12 mila,
il 12,2% del totale, i bar gestiti da stranieri con punte che in
alcune regioni come la Lombardia sfiorano il 20% o addirittura
lo superano come in Veneto e in Emilia Romagna.
"Stanno in questi numeri - dichiara Matteo Musacci, vice
presidente di Fipe Confcommercio - le difficoltà che attraversa
il format bar, stretto nella morsa di una competizione sempre
più sfrenata e di un modello di gestione che riesce a conciliare
costi e ricavi solo attraverso enormi sacrifici personali di chi
ci lavora, soprattutto se si tratta del titolare e dei suoi
familiari. Tenere in piedi un'azienda che deve pagare stipendi,
canoni di locazione esagerati e attualmente bollette fuori
controllo, con caffè e cappuccini al prezzo di poco più di un
euro - prosegue Musacci - sta diventando sempre più difficile.
Occorre ripensare il modello di business partendo dal
presupposto che tenere aperto 7 giorni su 7 per oltre 14 ore al
giorno non sempre è economicamente sostenibile. Ed aggiungo che
non lo è anche guardando alla sfera personale di chi, come
capita a molti di noi piccoli imprenditori, è costretto a
garantire una presenza continua sacrificando vita personale e
affetti." (ANSA).
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