- Tra le mura di casa per 9 italiani su 10 a Pasqua non viene meno l'appuntamento con la tavola imbandita anche se profondamente rivisitata per le limitazioni imposte dalle misure di contenimento del coronavirus. Spesa complessiva che sfiora il miliardo di euro in linea con lo scorso anno, ma che segna un -40% rispetto al 2019. È quanto emerge da una indagine del Centro studi di Confcooperative che evidenzia com ristoranti, hotel e agriturismi paghino il tributo più pesante con un -95% per la seconda Pasqua di fila. La serrata delle strutture di ospitalità determina un calo delle vendite anche per l'agroalimentare in linea con lo scorso anno, ma registra un -35% rispetto al 2019. A vincere, nei menu casalinghi, sarà il meglio dell'agroalimentare made in Italy.
Tra le eccellenze enogastronomiche primeggeranno: il tagliere di formaggi e salumi, vini, prosecchi e spumanti dei nostri vigneti. Per i secondi, in oltre 1 tavola su 2, trionferanno agnello e capretto su grigliate in terrazzo o giardino a Pasqua e pasquetta. A gonfie vele i consumi di pesce che con la quaresima e i venerdì di magro sono aumentati del 30%, così come il ricco assortimento dell'ortofrutta italiana anche se colpita da siccità, neve e gelate dell'ultimo mese e mezzo.
Con la "Pasqua bassa" bene i consumi di uova di cioccolato (28 milioni) per i più piccoli e di colombe (22 milioni).
Tuttavia, conclude l'analisi di Confcooperative, Pasqua in agrodolce per la numerosa schiera di italiani in difficoltà economica: sono almeno 3,5 milioni le famiglie che non prevedono menu speciali. Sono dati molto indicativi sulla polarizzazione delle condizioni economiche degli italiani provati dalla lockdown economy che in tempo di Covid19 ha portato a 10 milioni il numero di poveri nel nostro paese (tra povertà assoluta e relativa). (ANSA).