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In bici in città, lo smog che si respira dipende dal design delle piste ciclabili

Nel tragitto si inala il 50% delle polveri dell'intera giornata

Redazione ANSA

Il design delle piste ciclabili influenza molto la quantità di smog inalata da chi va in bicicletta in città, e comunque chi usa questo mezzo assume durante il tragitto metà di tutto l'inquinamento che gli finirà nei polmoni al termine della giornata. Lo affermano i primi risultati di uno studio in corso a New York, anticipati dal New York Times.

Per la ricerca sono state reclutate 40 persone, ma l'obiettivo è di arrivare a 150. I volontari sono dotati di uno strumento che misura la quantità di polveri ultrasottili a cui sono esposti durante il tragitto in bici, oltre che di un gps e di un dispositivo che monitora i parametri vitali. Le informazioni verranno usate per creare una mappa dei livelli di inquinamento delle singole strade, utile a indicare i percorsi meno inquinati, oltre che per capire l'impatto dell'uso della bici sulla salute, verificando se i danni dall'esposizione allo smog sono superiori ai benefici. "I dati preliminari - spiega Steven Chillrud della Columbia Uniersity, che coordina la ricerca - ci dicono che molti ciclisti inalano metà dell'inquinamento della giornata durante il tragitto. Inoltre i ciclisti che percorrono corsie separate dal traffico da una fila di auto parcheggiate respirano molte meno polveri di quelli che usano ciclabili adiacenti al traffico".

Lo studio ha anche scoperto che ci sono aree della città con 'smog perenne', ad esempio le vie di accesso al Manhattan Bridge e in generale a tutti i ponti oltre alle zone più interne, che non sono raggiunte dai venti come quelle più vicine all'oceano.

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