(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Ci dovranno pensare i genitori ad
avvisare il pediatra o il medico di famiglia quando un alunno
mostra sintomi sospetti da Coronavirus. Lo prevede il rapporto
"Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di
Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia"
messo a punto da Istituto superiore della Sanita' , Ministero
della Salute, Ministero dell'Istruzione, Inail, Fondazione Bruno
Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna.
Il coinvolgimento diretto delle famiglie riguarda anche "il
controllo della temperatura corporea del bambino a casa ogni
giorno prima di recarsi a scuola". Alle scuole e ai servizi
educativi dell'infanzia viene raccomandato di identificare dei
referenti scolastici per Covid-19 adeguatamente formati.
Se un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le
raccomandazioni prevedono che venga isolato in un'area apposita,
sia assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica
e che i genitori vengano immediatamente attivati. Una volta
riportato a casa (si indica il più breve tempo possibile) i
genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o il
medico di famiglia, che deciderà se è necessario contattare il
Dipartimento di prevenzione (DdP) per l'esecuzione del tampone.
Qualora il test dovesse risultare positivo, verranno eseguite
"indagini sull'identificazione dei contatti e il Ddp valuterà
le misure più appropriate da adottare, tra cui la quarantena
per i compagni di classe, gli insegnanti e i contatti stretti".
Secondo gli esperti che hanno collaborato al documento, è
"necessario approntare un sistema flessibile per la gestione
delle assenze per classe utile per identificare situazioni
anomale per esempio attraverso il registro elettronico". Per i
bambini che frequentano i servizi educativi dell'infanzia, viene
raccomandata una didattica a piccoli gruppi stabili (sia per i
piccoli che per gli educatori) poicheé a quell'età "vi sono
delle peculiarità didattico-educative che non rendono possibile
l'applicazione di alcune misure di prevenzione invece possibili
per studenti di età maggiore".
Un capitolo a parte viene dedicato al sistema di comunicazione
tra scuole e servizio sanitario nazionale. I dipartimenti di
prevenzione dovranno identificare figure professionali
(assistenti sanitari, infermieri, medici) che supportino la
scuola e i medici curanti e che facciano da riferimento per un
contatto diretto con il dirigente scolastico e il medico che ha
in carico il paziente".
Per gli operatori scolastici si prevede che nel caso di sintomi
vengano allontanati dall'istituto per rientrare al proprio
domicilio e contattare il medico curante.
Il documento sulla riapertura della scuola sottolinea come
sia difficile stimare al momento quanto la riapertura delle
scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del
virus in Italia. "Non è noto quanto i bambini, prevalentemente
asintomatici, trasmettano Sars-CoV-2 rispetto agli adulti.
Questo non permette una realistica valutazione della
trasmissione di Sars-CoV-2 all'interno delle scuole nel contesto
italiano". (ANSA).