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IO OSO Lo sport mi ha insegnato a resistere nella malattia

Giacomo, dai cavalli al canottaggio dopo un tumore

Redazione ANSA ROMA

"Tutto quello che affronti nello sport sono insegnamenti che ritroverai utili nella vita di tutti i giorni. La sensazione di non farcela, e di dover tirare fuori, proprio in quel momento, tutto ciò che ti sembra di non avere, è quello che ti serve per superare le difficoltà quotidiane". Non ha dubbi Giacomo, ragazzo di 21 anni, che attraverso un tumore, ha scoperto un nuovo sport sul quale convogliare tutta la sua determinazione e voglia di vincere.

Quella di Giacomo è una delle tante bellissime storie illustrate in occasione della presentazione, presso la sede del Coni, di OSO – Ogni Sport Oltre, la prima comunità digitale aperta a tutti per avvicinare le persone con disabilità allo sport, lanciata dalla Vodafone (https://ognisportoltre.it/home.action).

 

Già plurimedagliato cavaliere, a soli 19 anni riceve una diagnosi di osteosarcoma al femore e a 20 è costretto ad amputare una gamba. Ma, attraverso la malattia, scopre anche un grande amore per la vita e nuove passioni: dalla scrittura alla musica, dallo studio all'impegno civile. E, infine il canottaggio, che lo vede di nuovo allenarsi quotidianamente, gareggiare a livello agonistico, e vincere.
    Oltre che a "metterti a confronto con gli altri", commenta Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano (Cio), "lo sport ti mette di fronte a tutto ciò che non puoi più fare, ma anche a tutto quello che puoi ancora fare. Anche da questo punto di vista, è uno straordinario strumento di integrazione e inclusione". 
   

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