ROMA - I team dell'Oms, dell'Onu e di altre istituzioni hanno insediato un centro di trattamento per Ebola e un laboratorio mobile nella zona di Likati, in Repubblica Democratica del Congo, a seguito del focolaio di Ebola che si è verificato in questi giorni. Lo ha annunciato l'Organizzazione Mondiale della Sanità durante una conferenza stampa a Ginevra.
Al momento rimangono tre i morti confermati, come riportato nei giorni scorsi, mentre i casi confermati sono venti e 19 sono quelli sospetti, mentre i contatti a rischio identificati sono 400. "I nostri team sono arrivati da Ginevra e dall'ufficio africano dell'Oms - ha spiegato Peter Salama, direttore esecutivo dell'Oms -. Si sono attivati, anche Unicef, World Food Programme, Cdc e alcune Ong, mentre la missione Onu ha fornito assistenza logistica. Sono pronti anche 10 milioni di dollari per la prima risposta". Ancora non è stato deciso se utilizzare il vaccino già sperimentato nell'epidemia di due anni fa.
"Likati è una delle zone più impervie del paese, senza telecomunicazioni, dove sono presenti formazioni ribelli e rifugiati dalla vicina Repubblica Centrafricana - ha ricordato Salama -. Il vaccino deve essere tenuto a -80 gradi, e questo comporta notevoli difficoltà logistiche. Stiamo valutando l'uso, per cui servirà comunque l'approvazione della autorità della Repubblica Democratica del Congo in quanto è ancora in fase sperimentale. Bisogna anche notare che ancora non conosciamo l'esatta dimensione del focolaio, man mano che proseguono le indagini avremo un quadro più chiaro".