(ANSA) - SYDNEY, 27 SET - Troppo tempo dedicato dai bambini
ai social media, davanti a uno schermo e alle sue immagini
bidimensionali, ostacola la capacità di riconoscere dal viso le
emozioni altrui. Un nuovo studio dell'University of the Sunshine
Coast in Australia, indica che i giovanissimi che trascorrono la
maggior parte del tempo navigando sui social media, specie su
Facebook, sviluppano dei tratti simili a chi soffre di disturbi
dello spettro autistico, fra cui l'incapacità a leggere le
emozioni facciali. Tendono anche ad avere amicizie di minore
qualità e meno abilità sociali, tratti anche associati con tale
disturbo.
Lo studio guidato dalla docente di psicologia Rachael Sharman
ha comparato 200 persone cresciute prima dell'era di Facebook
con altrettante per le quali i social media sono stati parte
della vita durante la crescita. La ricerca si è concentrata sul
riconoscimento facciale e sulla capacità di guardare un volto e
leggervi le emozioni.
I risultati, anche se non inaspettati, sono preoccupanti e
suggeriscono come un tempo eccessivo davanti allo schermo può
alterare lo sviluppo cerebrale - scrive Sharman sul sito
dell'università. "Abbiamo individuato legami molto chiari fra il
maggior tempo trascorso su Facebook, e alcune delle motivazioni
per farlo, e una minore capacità di riconoscere le emozioni.
Tali tratti sono più pronunciati fra chi ricorre a Facebook per
trovare nuovi amici e fra chi lo fa per "evadere la realtà",
aggiunge.
Il deficit di riconoscimento emotivo può avere una serie di
conseguenze più tardi nella vita, come non capire quando una
persona mente e non tollerare differenze di opinione. Troppo
'screen time' nell'infanzia ha una serie di conseguenze avverse,
come la rinuncia a tempi dedicati al gioco, nei quali si
imparano importanti abilità di vita. Il gioco non strutturato è
importante allo sviluppo dei bambini a livello sociale, fisico
ed emotivo, aggiunge.(ANSA).