(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Un programma specifico di assistenza
ai malati riesce a potenziare gli effetti della memantina, uno
dei pochi farmaci contro l'Alzheimer approvati per l'uso in fase
avanzata. Lo dimostra uno studio della New York University
presentato alla Alzheimer's Association International Conference
2017 di Londra. Ricercatori hanno arruolato 20 coppie
'paziente-caregiver' assegnandole a caso al programma
personalizzato o alle cure standard. Il primo, chiamato
Comprehensive, Individualized, Person-Centered Management
program, prevede training specifico del caregiver, valutazione
del luogo dove risiede il paziente, visite periodiche a casa di
uno specialista e anche un gruppo di supporto per chi assiste il
malato. Dopo 28 settimane i due gruppi di malati sono stati
giudicati con un questionario che misura la perdita di abilità
nell'eseguire attività i tutti i giorni, dal lavarsi al
vestirsi. Il gruppo che aveva il farmaco e l'assistenza ha
ottenuto punteggi 7,5 volte migliori rispetto a quello col solo
farmaco.
"Chi studia Alzheimer e demenza sa già che i farmaci da soli
non sono abbastanza per fermare la progressione della malattia -
scrivono gli autori -. Noi abbiamo dimostrato che un programma
incentrato sul paziente può portare benefici significativi nelle
attività di tutti i giorni, che sono importanti per gli
individui con l'Alzheimer e per chi se ne prende cura".