(ANSA) - ROMA, 08 GIU - Gli anziani che presentano una
qualche forma di dolore cronico o persistente vanno incontro a
un declino della memoria accelerato e a una maggiore probabilità
di demenza. A dimostrarlo un ampio studio pubblicato sulla
rivista JAMA Internal Medicine.
I ricercatori della University of California di San Francisco
(UCSF) hanno analizzato i dati di 10.065 persone over 60 per 12
anni. I partecipanti che dichiaravano di aver sofferto in modo
persistente di dolore moderato o grave in due interviste, nel
1998 che nel 2000 (in tutto erano circa il 10% del totale),
presentavano, nei 10 anni successivi, una diminuzione del 9,2%
nel punteggio dei test sulla memoria, rispetto a coloro che non
erano stati afflitti dal dolore. Diminuzione che si traduceva in
un rischio maggiore di incapacità di gestire farmaci e finanze
in modo indipendente. Inoltre avevano una probabilità del 2,2%
maggiore di sviluppare la demenza in generale.
"Fino a un anziano su tre soffre di dolore cronico, quindi
capire il rapporto tra dolore e declino cognitivo è un primo
passo importante per aiutare queste persone", commenta Elizabeth
Whitlock, prima autrice dello studio. Tra i motivi sospettati,
la maggiore assunzione di antidolorifici, come gli oppiacei, o
la possibilità che il dolore attivi i percorsi dell'ormone dello
stress, già noti per essere implicati in una ridotta capacità
del cervello di codificare i ricordi. In qualsiasi caso, lo
studio mostra che il dolore potrebbe essere usato come marcatore
per evidenziare un maggior rischio di futuro declino cognitivo e
suggerisce ai medici di concentrare più attenzione nella
gestione del dolore cronico.(ANSA).