In Italia 3 milioni di ricoveri l'anno sono per reazioni avverse in anziani a terapie a cui non è stato fatto un 'aggiustamento'. Un 'ritocco' che in un caso su due viene fatto dagli stessi pazienti, con gravi rischi per la salute. L'allarme viene dal Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) in corso a Napoli.
I dati vengono principalmente dallo studio Reposi su oltre seimila soggetti. Le politerapie, hanno spiegato gli esperti, sono molto frequenti nell'anziano, con due su tre che prendono più di 5 farmaci al giorno e almeno uno su quattro che ne assume uno inappropriato. In molti casi ogni specialista aggiunge la propria terapia, senza verificare eventuali interazioni con le altre, mentre ci sono anche farmaci non necessari che vengono prescritti. Nel 63% dei casi, ad esempio, gli over 65 prendono inibitori di pompa protonica che non servirebbero, mentre a meno di uno su due viene prescritta una corretta profilassi contro la trombosi. Le interazioni gravi fra farmaci riguardano un over 65 su quattro, con un aumento della mortalità a tre mesi di oltre due volte e mezzo. La soluzione è un 'tagliando' da fare alle terapie, in modo da farle diventare personalizzate.
"Sicuramente questa personalizzazione non può essere demandata al singolo paziente - spiega Nicola Ferrara, presidente SIGG - ma deve essere 'gestita' dal medico che lo prende in carico, dico 'in carico' e non 'in cura' perchè è possibile che più specialisti prescrivano cure per il singolo individuo, ma è necessario che un singolo medico, quello di medicina generale o il geriatra, si faccia carico del paziente individuando le priorità e cercando una sintesi tra le diverse terapie".
A preoccupare è anche l'alto numero di persone che modifica volontariamente le terapie. "Si tratta del più ampio problema dell'automedicazione - aggiunge Ferrara - il soggetto proprio perchè capisce che l'alto numero di farmaci lo porta a qualche rischio tende a ridurla da solo. Anche i farmaci da banco sembrano 'non farmaci', ma in realtà possono creare problemi quando interagiscono quelli prescritti".