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Ucraina: Esposito, monitorare colera ma nessuna emergenza

"Non ci sono problemi per i profughi accolti nel nostro Paese"

Redazione ANSA

"Direi che si tratta di una situazione da monitorare, ancora non c'è una situazione di vera e propria emergenza. E' un problema segnalato in Ucraina, per le difficoltà di approvvigionamento idrico e di funzionamento delle fogne a causa dei bombardamenti. Non ci sono problemi per i profughi accolti nel nostro Paese". Lo afferma Susanna Esposito, Professore Ordinario di Pediatria all'Università di Parma e Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) sentita dall'ANSA sul rischio di una diffusione del colera fuori dai confini ucraini.

"Sempre quando ci sono guerre, ci sono epidemie pericolose per la popolazione locale e anche per chi vive o si trova in zone limitrofe - prosegue - Quindi per i volontari che operano in Polonia o nelle altre zone di confine è raccomandata la vaccinazione contro il colera, che si fa per via orale con due dosi somministrate a distanza di 1-6 settimane l'una dall'altra". "Il messaggio che mi sento di dare è che non ci sono emergenze per le nostre realtà - spiega l'esperta - Il colera è un'infezione che avviene in seguito all'ingestione di alimenti o alla assunzione di acqua contaminata e si manifesta, dopo una breve incubazione di 2-3 giorni, con diarrea intensa. Spesso vi è il vomito che aggrava lo stato di disidratazione. Non ci sono problemi per chi è arrivato nel nostro Paese da più di una settimana. Comunque - conclude - in caso di diarrea la coprocoltura è l'esame che permette di fare diagnosi. La terapia si basa sulla reidratazione e sull'uso di antibiotici".

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