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Da chirurghi lettera aperta a italiani, 'vaccinatevi'

'Preoccupati eventuale recrudescenza di questa pandemia'

Redazione ANSA

"Noi chirurghi siamo preoccupati che un eventuale recrudescenza di questa pandemia possa riportarci alla situazione di quei mesi che speriamo essere passati. Situazione che per primi sappiamo non essere solo medica, ma anche sociale ed economica": lo scrivono in una lettera aperta i chirurghi italiani che si rivolgono a tutti i cittadini del nostro paese esortandoli a sottoporsi alla vaccinazione contro il SARS-CoV2.

"Voi pazienti avete pagato troppo per questo e lo state ancora pagando - continua la lettera - Non esistono solo pazienti Covid positivi esistono pazienti cronici, acuti, fragili, ai quali la pandemia ha tolto risorse e possibilità. Esistono pazienti neoplastici per i quali la continuità delle cure e soprattutto una diagnosi precoce corrisponde in maniera direttamente proporzionale a migliori possibilità di guarigione, possibilità di sopravvivenza e qualità di vita. La vaccinazione contro la SARS-CoV2 può aiutare a ridurre la pressione sui Sistemi Sanitari di tutto il mondo, compreso il nostro, evitando di ricorrere nuovamente a misure drastiche di ridimensionamento".

"Stiamo vivendo un periodo d'incertezza inerente questa triste pandemia, incertezze che solo unendo le voci di tutti gli interessati e attori potremmo in qualche modo superare - dice Ferdinando Agresta, Presidente della Sice - Società Italiana di Endoscopia Chirurgica e Nuove Tecnologie - Per questo motivo anche noi chirurghi, professionisti apparentemente in seconda linea in questa guerra contro il virus vogliamo unire la nostra voce a quelle istituzionali e non al fine di poter, ove necessario, convincere e invitare alla vaccinazione".

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