(di Livia Parisi) (ANSA) - ROMA, 08 LUG - E' più vicina
l'approvazione della legge contro le aggressioni in corsia. Il
ddl ha ricevuto stamattina il via libera all'unanimità in
Commissione Igiene e Sanità del Senato ed è pronto a tornare,
per la terza volta, in Aula per il via libera definitivo. Da
molto tempo atteso da tutto il comparto della sanità, il
provvedimento prevede un inasprimento di pene e sanzioni per chi
aggredisce medici o operatori sanitari, campagne informative, un
Osservatorio nazionale e una Giornata di sensibilizzazione ad
hoc. "Li abbiamo applauditi, osannati, elogiati durante
l'emergenza Covid - è il commento del viceministro della Salute
Pierpaolo Sileri - ma questo è un primo passo concreto nel
riconoscere loro ciò che subiscono da anni, prima ancora che
arrivasse il virus". Secondo un sondaggio del sindacato Anaao
Assomed, il 65% dei medici afferma di essere stato vittima di
aggressioni fisiche o verbali, soprattutto tra chi lavora al
Pronto Soccorso. Mentre a essere aggrediti sono anche circa
5.000 infermieri l'anno, secondo la Federazioni degli Ordini
delle professioni infermieristiche (Fnopi). Si tratta però di
stime. In molti casi, infatti, questi episodi non vengono
denunciati. Per arginare questo fenomeno, divenuto vera e
propria emergenza di sanità pubblica, il disegno di legge
prevede la procedibilità d'ufficio, senza la querela della
persona offesa. Il provvedimento, voluto dall'ex ministro Giulia
Grillo, aveva già avuto il via libera dell'Aula del Senato e
della Camera. Prevede pene fino a 16 anni e sanzioni fino a
5.000 euro per chi aggredisce medici o operatori sanitari in
servizio. Prevede poi il monitoraggio dei cosiddetti "eventi
sentinella", che spesso anticipano le violenze. Inoltre,
istituisce l'Osservatorio Nazionale con cui verrà monitorata
l'attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia
di medici, infermieri ed operatori socio-sanitari. L'articolato
prevede la promozione di "una corretta comunicazione e
informazione per fermare sul nascere gli episodi di aggressioni
e violenze". E, a tale scopo, istituisce una Giornata nazionale
di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti
degli operatori sanitari. "Oggi abbiamo fatto un altro passo
importante verso l'approvazione definitiva del ddl", è il
commento del capogruppo M5s in Commissione, Elisa Pirro. "Si
tratta - conclude - di un testo importantissimo che darà un'arma
in più" per "difendere chi ha scelto di dedicare la propria vita
a curare e aiutare gli altri". Tra gli altri provvedimenti in
esame in Commissione Sanità di Palazzo Madama, vi è anche quello
per l'introduzione della figura dell'infermiere di famiglia,
nell'ambito del quale è stata ascoltata in audizione
l'Associazione Italiana contro Leucemie (Ail). L'infermiere a
domicilio, secondo Ail, dovrebbe essere una figura ben integrata
all'interno di un ripensamento generale dell'assistenza
territoriale, così come inquadrata nell'ultimo Patto per la
Salute. Inoltre andrebbe prevista formazione specializzata e
integrazione con le associazioni di volontariato.(ANSA).