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Oms, è molto raro che un asintomatico trasmetta il coronavirus. Ma esperti italiani frenano

Di diverso avviso altri esperti. Lopalco: ospedali a rischio contagi da asintomatici

Redazione ANSA ROMA

"E' molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus", ha dichiarato la dottoressa Maria van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell'Oms. 

Una delle ragioni della rarità della trasmissione del virus da parte degli asintomatici potrebbe essere che hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le eventuali goccioline prodotte da starnuti o tosse o semplicemente parlando non sono abbastanza infette.

E' comunque una domanda ancora aperta, ha sottolineato van Kherkhove precisando che l'Oms "continua a raccogliere dati e ad analizzarli per rispondere davvero a questa domanda".   

I pareri degli esperti sul contagio da parte degli asintomatici non sono però concordi. Proprio oggi Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all'università di Pisa e coordinatore della gestione dell'emergenza Covid in Puglia ha affermato: "Il virus rimane per molto tempo nei portatori e catene di contagio subdole fatte da asintomatici si possono propagare in modo silente ed entrare negli ospedali", come si è visto nel caso dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma, dove il 4 giugno è stato identificato un nuovo cluster di contagi ora arrivato a 37 casi.

Questo mostra, ha aggiunto l'epidemiologo, che "dobbiamo innanzitutto tenere in sicurezza ospedali e Rsa, dove ci sono persone più fragili" e il coronavirus si diffonde più facilmente. "Se riusciamo a fare questo, una circolazione silente del virus nella popolazione non crea particolari danni al sistema sanitario. Perché se abbiamo un focolaio circoscritto come quello del San Raffaele, ce ne accorgiamo in tempo e il problema si risolve".

E' "necessaria cautela: l'affermazione dell'Oms secondo cui è raro che gli asintomatici trasmettano il virus è una posizione pesante ma che dovrà essere suffragata da ulteriori studi". Ne è convinto il direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti: "Credo piuttosto - ha avvertito - che esistano diverse categorie di asintomatici, con una diversa possibilità di infettare".

"Si tratta di un'affermazione pesante che, se fosse confermata, cambierebbe molto la situazione. Infatti - sottolinea - buona parte delle misure sono state prese proprio per evitare che soggetti asintomatici potesseroROMA trasmettere il SarsCov2 ad altri". La stessa Oms precisa però che si tratta di una "questione ancora aperta": "Da un'istituzione come l'OMS - afferma Bassetti - ci si aspetterebbe tuttavia che dei pronunciamenti vengano fatti solo se fondati su certezze". Ma ad oggi gli studi sul tema sono contrastati: "Credo sia una questione legata alla carica virale. Ci sono infatti 3 diversi tipi di asintomatici che, sulla base di tale carica, potrebbero risultare infettivi o meno".

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