CHICAGO - Passo avanti contro il tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc) in stadio avanzato e non operabile, che in Italia registra oltre 12mila nuovi casi l'anno su un totale di 35mila casi di Nsclc, la forma più comune di carcinoma polmonare. Buoni risultati sono stati infatti ottenuti con il farmaco immunoterapico durvalumab, che mira a riattivare il sistema immunitario contro il cancro: il 57% dei pazienti è vivo dopo tre anni rispetto al 43,5% con placebo. Lo dimostra lo studio di fase III PACIFIC, condotto in 235 centri in 26 paesi e che ha coinvolto 713 pazienti, presentato al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco). Questi risultati, afferma Giorgio Scagliotti, presidente dell'International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC), "sono estremamente incoraggianti per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio III, non operabile, che da 15 anni non avevano a disposizione nessuna nuova arma terapeutica, e confermano durvalumab quale prima immunoterapia a dimostrare un beneficio significativo di sopravvivenza globale".