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La parola 'vaccino' e' sbagliata, contro il vaiolo usati virus dei cavalli

Il Dna di un campione del 1900 non assomiglia a quello mucca

Redazione ANSA ROMA

 La parola 'vaccino' deriva dal fatto che Edward Jenner utilizzò del materiale proveniente dalle mucche per realizzare la prima immunizzazione della storia, ma la realtà potrebbe essere un'altra. Lo afferma uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine, in cui analizzando un campione antico si è visto che il Dna contenuto assomiglia di più a quello del cavallo, animale citato dallo stesso Jenner fra quelli usati per gli esperimenti.
    Il campione analizzato dagli esperti del Robert Koch Institute di Berlino risale al 1902, ed è stato realizzato dalla compagnia Mulford di Philadelphia. Pur essendo stato prodotto un secolo dopo quelli di Jenner, precisano gli autori, è quello più vecchio mai analizzato. Dallo studio del Dna è emerso che le sequenze contenute assomigliano (con una precisione del 99,7%) a quelle del cavallo, e non della mucca. Alcune parti del genoma, inoltre, sono le stesse che si ritrovano nei vaccini contro il vaiolo più moderni. Questi indizi, conclude lo studio, fanno pensare che il progenitore delle immunizzazioni non fosse un preparato ottenuto dalle mucche, anche perchè lo stesso Jenner riportò di aver usato materiale di entrambi gli animali.
    "Durante il diciannovesimo secolo - scrivono - inoculi derivati dal vaiolo delle mucche o dei cavalli venivano usati interscambiabilmente per immunizzare contro la malattia umana.
    L'origine del preparato Mulford è sconosciuta, ma probabilmente era stato ottenuto dall'Europa, perchè il vaiolo dei cavalli era assente nelle Americhe. L'identificazione di un legame tra un vaccino del 1900 e quelli moderni rafforza l'ipotesi che il virus dei cavalli sia il progenitore".
   

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