Un team composto da specialisti di diverse discipline uniti nel prendere in cura il paziente a 360 gradi. Questo l'obiettivo della Testis Unit del Policlinico Umberto Primo di Roma e Università La Sapienza, che si occupa del paziente con tumore o lesioni al testicolo attraverso una squadra di esperti dedicata. "Una pratica di collaborazione che presso l'ospedale c'è sempre stata ma che ora è ufficializzata in una vera propria Unità", commenta Andrea Lenzi, direttore U.O.C. Endocrinologia e Andrologia del Policlinico e presidente della Società Italiana di Endocrinologia (Sie).
Il tumore ai testicoli colpisce soprattutto i giovani uomini e ha un'incidenza stimata in Italia di circa 9-10 nuovi casi ogni 100mila abitanti l'anno. Essenziale la diagnosi precoce che può esser fatta con una semplice autopalpazione e con visite andrologiche periodiche. Negli ultimi anni molti progressi nella cura sono stati fatti grazie a tecniche sempre più mininvasive e a diagnosi più precise effettuate con l'EcocolorDoppler. A questo percorso, che ha consentito di raggiungere percentuali di guarigione di circa il 90%, ora si aggiungono in benefici di un lavoro in team. La Testis Unit diventa infatti punto di riferimento regionale e nazionale, ricorda Lenzi, "perché mette assieme in un'unica struttura diversi specialisti in grado di affrontare i casi più complicati. L'équipe è composta infatti da endocrinologo, chirurgo, urologo, oncologo, anatomopatologo, radiologo, seminologo e psicologo". L'approccio multidisciplinare, sottolinea Lenzi, assicura "continuo aggiornamento tra esperti insieme a una più precisa valutazione dei risultati". E anche i pazienti, conclude Lenzi, "si sentono più rassicurati".