Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Caffè aiuta la longevità bloccando una pericolosa infiammazione

Contrasta processi deleteri per cuore e vasi

Redazione ANSA ROMA

Il caffè potrebbe stimolare la longevità contrastando un processo infiammatorio nell'organismo che mette a rischio la salute del cuore.
    È quanto emerso da una ricerca condotta da David Furman della Stanford University in California, e pubblicata sulla rivista Nature Medicine. 
    Già in passato uno studio sul New England Journal of Medicine condotto da ricercatori del National Cancer Institute presso i National Institutes of Health americani aveva evidenziato che il consumo abituale di caffè riduce il rischio di morte per molte cause, malattie cardiache, ictus, infezioni, lesioni o incidenti.
    In questo nuovo studio si è però per la prima volta indicata una possibile motivazione di questi effetti 'allungavita' della nera bevanda. Gli esperti hanno analizzato un campione di individui di 20-30 anni e un altro gruppo di individui anziani dai 60 anni in su sottoponendoli a visite periodiche. Hanno così notato che nel sangue degli individui anziani, ma non in quello dei giovani, è presente un eccesso di attività di due famiglie di geni legate a un processo infiammatorio molto forte, a sua volta collegato a pressione alta e rigidità delle pareti dei vasi sanguigni (che sono fattori di rischio per il cuore).
    Andando a esaminare più da vicino gli anziani, gli scienziati californiani hanno poi visto che in alcuni questi processi infiammatori sono più intensi, in altri meno. Gli esperti hanno visto che gli anziani con bassi livelli di infiammazione in atto, sono consumatori abituali di caffè e altre bevande contenenti caffeina. Così gli scienziati hanno testato in laboratorio due 'sottoprodotti' della caffeina, la teofillina e la teobromina, e visto che effettivamente le due sostanze sono in grado di tenere a bada questo processo infiammatorio deleterio per la salute del cuore, cosa che potrebbe spiegarne, appunto, la sua azione protettiva.
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA