Coop, da India a Perù a Usa, ecco la buona cooperazione

In un convegno le testimonianze di Norandino, Sewa e Park Slope

Redazione ANSA MILANO

MILANO - La cooperativa peruviana Norandino rappresenta più di 7500 piccoli produttori di 24 cooperative presenti nel territorio di Pura, Nord del Perù. Hanno combattuto per riconvertire le terre in cui veniva coltivata la coca. Oggi i loro prodotti - zucchero, caffè e cacao - crescono nelle piantagioni un tempo controllate dal narcotraffico. A portare l'esperienza di Norandino a Expo è stato Santiago Enrique Paz Lopez, tra gli ospiti del convegno "We not me. Il cibo di tutti", organizzato da Coop. Proprio da Norandino, proviene dal 2004 lo zucchero Solidal Coop. Nata nel 1995, quella peruviana fa parte della coop internazionale Sin Fronteras. "La scelta di entrare nel sistema Fairtrade - ha spiegato - ha dato risultati reali alle comunità locali, facilitando il processo di conversione insieme ad un numero sempre maggiore di produttori che vogliono abbandonare la produzione della coca per entrare nell'economia legale". Con la certificazione Fairtrade, i produttori beneficiano di un ulteriore margine di guadagno, il Fairtrade Premium, la cui destinazione viene decisa democraticamente dalle comunità". Dal Perù all'India, altro esempio di cooperazione portato da Coop a Expo è stato quello di Sewa Federation, la prima organizzazione cooperativa dedicata alla tutela donne in India.

Nata nel 1992, la federazione è composta da 106 cooperative e la sua missione è quella di aiutare più di oltre 100mila donne all'interno della struttura stessa. "Nel corso degli ultimi quattro decenni - ha sottolineato la presidente, Lalita Krishnaswami - l'organizzazione Sewa ha portato avanti la sua lotta contro la vulnerabilità delle donne in India, aiutandole ad emergere dalla povertà e a diventare autosufficienti". La coop indiana cerca di aiutare le donne a costruire anche una propria organizzazione, fino a farle diventare manager a tutti gli effetti. Attraverso una banca, inoltre, la cooperativa garantisce loro l'accesso al credito necessario. Ultima testimonianza del convegno è stata quella di Joe Holtz, general manager della cooperativa Usa di consumatori Park Slope Coop, a New York. "Park Slope - ha raccontato Holtz - nacque nel 1973 a Brooklyn. Allora gli abitanti della zona dovevano uscire dal quartiere per fare la spesa. Fu così che un movimento di hippies ebbe l'idea di aprire un negozio di alimentari, invitando le persone a partecipare non solo per la parte di acquisto della merce ma anche per la vendita, mettendo a disposizione parte del loro tempo per lavorare in negozio".

Una scommessa che ha superato ogni aspettativa: oggi i soci-lavoratori sono oltre 16mila, che spendono nel supermercato oltre 15 milioni di dollari l'anno. Massimo Bongiovanni, vicepresidente di ANCC-Coop: "Questi sono solo tre esempi, ma sono a migliaia le cooperative che nel mondo ogni giorno rispondo ai bisogni delle proprie comunità".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

agendaeventi