Milano e l'Expo

Milano, dalla sfida con Smirne alla ‘Smart city’

La vittoria di 'squadra' e la festa in stile scudetto

EXPO 2015: I COMPLIMENTI DI PRODI A LETIZIA MORATTI © ANSA

Era il 6 aprile del 2008 e un pullman scoperto si faceva largo tra le esultanze dei milanesi. A bordo, il sindaco Letizia Moratti, volto simbolo della 'squadra' tornata vittoriosa da Parigi. Un team che aveva coagulato enti locali a trazione Pdl e il governo a guida Romano Prodi. Era l'inizio ufficiale della rincorsa al 2015, all'edizione che riportava un secolo dopo l'Expo nel capoluogo lombardo.

     La festa fu in stile Scudetto. Era il 6 aprile del 2008 e un pullman scoperto si faceva largo tra le esultanze dei milanesi. A bordo, il sindaco Letizia Moratti, volto simbolo della 'squadra' tornata vittoriosa da Parigi. Un team che aveva coagulato enti locali a trazione Pdl e il governo a guida Romano Prodi. Era l'inizio ufficiale della rincorsa al 2015, all'edizione che riportava un secolo dopo l'Expo nel capoluogo lombardo.

   La prima 'battaglia' di Milano fu interna. Con l'altra città desiderosa di ospitare l'evento: Torino. Nel 2006, però, la scelta del Governo cade sul capoluogo lombardo. Il dossier di candidatura per sbaragliare la turca Smirne era in grande stile: tre nuove linee della metropolitana, una rete di nuove strade ed autostrade ferme al palo da decenni, un lungo canale navigabile da e verso il sito espositivo, piste ciclabili, verde, la Città del Gusto e della Salute, una torre alta 200 metri e l'Orto botanico planetario. Tutto intorno al tema 'Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita'.

    E' soprattutto grazie al focus sull'alimentazione che Milano raccoglie la maggioranza dei voti dei delegati dei Paesi del Bie, il Bureau International des Expositions, e su cui punta per attirare 20 milioni di visitatori nei sei mesi di evento. Diversi progetti negli anni si perderanno per strada: causa crisi economica, tempi ristretti o 'ricalibratura' delle modalità con cui rendere concreto e visibile il tema. E' il caso, ad esempio, dell'Orto planetario o della metrò M6. Saranno pronte invece la Brebemi, in parte la M5, l'infopoint in centro Expo Gate, oltre a una città tirata quanto più a lucido: dalla Galleria restaurata alla ripavimentazione di piazza Duomo, fino ai nuovi treni per la metropolitana e alle diverse forme di mobilità condivisa (bici, auto e motorino).

   Nasce nel frattempo l'idea di trasformare il milione di metri quadrati tra Milano, Rho e Pero in un prototipo di cittadella 'smart', un antipasto delle metropoli del futuro. E' qui che sorgeranno i padiglioni di un'edizione (che vede investimenti pubblici per 1,3 miliardi di euro) con diverse novità rispetto alle precedenti. Come i Cluster, i padiglioni tematici che raccoglieranno alcuni Paesi in base a un argomento e non alla semplice posizione geografica. O ancora, la presenza per la prima volta di un padiglione dedicato al Terzo settore. Oppure, il cartellone di mostre, concerti ed eventi diffusi in tutta la città, oltre a quelli che animeranno fino a sera il sito.

   L'obiettivo è infatti replicare in grande scala il celebre Fuori Salone del Mobile. Il calendario incomincia a riempirsi: sono 7 mila gli appuntamenti quotidiani già programmati nel cartellone di eventi - organizzato da Comune e Camera di Commercio di Milano - dell'Expo in Città. Intanto il giorno del via, quel Primo maggio 2015, si avvicina. Gli operai sono al lavoro e le strutture stanno prendendo forma. I numeri dicono che sono 147 i partecipanti ufficiali, 53 i padiglioni che verranno costruiti, oltre a tutta una serie di strutture che spaziano dall'anfiteatro allo spazio dedicato ai bambini, dal lago Arena fino al Padiglione Zero che - raccontando il rapporto tra uomo, cibo e natura - introdurrà i visitatori al sito.

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