(ANSA) - MILANO, 23 GIU - Il sale iodato continua ad essere
il miglior alleato della salute per la prevenzione delle
patologie della tiroide. E' quanto emerso dall'incontro sulla
'Iodoprofilassi', tenutosi ad Expo nell'ambito delle attività
organizzate dal Ministero della Salute, presso lo spazio Women
for Expo, su Padiglione Italia. A parlare dell'importanza dello
iodio nella nostra dieta è stato il Prof. Stefano Mariotto,
docente di Endocrinologia all'Università degli studi di Cagliari
e attuale presidente della Ait, Associazione italiana della
tiroide. "L'alimentazione è l'unico modo che abbiamo per
assumere lo iodio", ha spiegato il professore, ricordando che i
cibi più ricchi dell'elemento sono pesce e crostacei (con
100-300 microgrammi di iodio ogni 100 grammi), seguiti da latte,
uova e legumi, che ne contengono però, quantità decisamente
inferiori. "La quantità di iodio introdotta con il cibo non è
sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero - ha aggiunto
-. Una dieta equilibrata, con due porzioni di pesce a settimana,
latte tutti i giorni e un po' di formaggio, garantisce solo il
50-60% del nostro fabbisogno". Ecco perché è importante assumere
cibi "potenziati" di iodio; ma, "a differenza del sale iodato,
di cui conosciamo da tempo i benefici - ha sottolineato il
professore - non sappiamo ancora quali siano gli effetti degli
alimenti iodati". L'uso di sale potenziato allo iodio (e non di
quello marino, in cui l'elemento evapora durante il processo di
essiccazione), quindi, rimane fondamentale per la prevenzione di
patologie come lo scarso rendimento scolastico e il
rallentamento della crescita nei bambini, i danni
psico-neurologici permanenti nel feto, senza dimenticare il
gozzo e l'ipotiroidismo congenito, "la forma di deficit
cognitivo più grave che esista". Il 55% degli italiani compra
sale iodato (nel 2006 era il 34%), "merito anche della legge
n.55 del 21 marzo 2005, che obbliga i negozi a distribuire sale
iodato e di vendere quello non iodato solo su specifica
richiesta del consumatore e impone l'uso di sale iodato nella
ristorazione collettiva". Mariotto ha poi concluso precisando
che "in Italia non siamo in una situazione di allarmismo: la
carenza iodica è a livelli medio-bassi. Semplicemente, a
differenza di altri Paesi, non siamo ancora riusciti ad
eliminare il problema".(ANSA).
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