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Giornata Oceani: Ispra, Mediterraneo inquinato e sfruttato

Plastica, specie aliene, pesca eccessiva i suoi mali principali

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 07 GIU - Specie aliene di nuova introduzione, stock ittici sovra sfruttati, rifiuti in grande quantità: è un Mar Mediterraneo in sofferenza quello raccontato dall'ISPRA, l'istituto di ricerca del Ministero della Transizione ecologica, in occasione della Giornata mondiale degli oceani, che si celebra l'8 giugno.

Sono 243 le specie aliene identificate nei mari italiani, di cui il 68 % è ormai stabile lungo le nostre coste. Le aree a maggior rischio di introduzione sono i porti e gli impianti di acquacultura: in queste zone sono 47 le specie aliene rilevate negli ultimi anni, delle quali 24 di recente introduzione.

II 75 % degli stock ittici nel Mediterraneo sono sovra sfruttati, ma 6 anni fa eravamo all'88%: le azioni di sostenibilità stanno dando i loro frutti.

Con una media di 400 rifiuti ogni 100 metri, le nostre spiagge sono diventate delle piccole discariche. I rifiuti più abbondanti (60%) sono borse per la spesa, cotton fioc, posate usa e getta, cannucce, bottiglie. In alcune aree, specie nell'Adriatico, sono molto abbondanti le reti per la pesca e l'acquacoltura.

Sui fondali italiani si deposita più del 70% dei rifiuti marini, dei quali il 77% è plastica. In alcune aree dell'Adriatico si trovano più di 300 oggetti per chilometro quadrato, e la plastica rappresenta più del 80%. È stato stimato che un pescatore di Chioggia può arrivare a pescare fino a 8 tonnellate di rifiuti in un anno, ovvero 9 kg di rifiuti ogni 100 kg di pesce.

Nel Mediterraneo più del 63% di tartarughe marine ha ingerito plastica. Nel Mar Tirreno più del 50% di alcuni pesci analizzati e il 70% di alcuni squali che vivono in profondità avevano plastiche nello stomaco. Le reti da pesca abbandonate intrappolano, danneggiano e sradicano gli organismi che vivono sui fondali profondi, come spugne, gorgonie, coralli neri.

(ANSA).

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