(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Nel 2020 i volontari dell'Ente
Nazionale Protezione Animali (Enpa) hanno soccorso 10.300
animali selvatici "in difficoltà a causa dell'uomo", dagli
incidenti stradali alla cementificazione selvaggia, per questo
"serve una legge sul consumo del suolo e sanzioni più dure su
bracconaggio". In occasione della Giornata Mondiale della Fauna
Selvatica (World Wildlife Day) istituita dalle Nazioni Unite nel
2013, l'Enpa fa il punto sulla situazione italiana e lancia un
appello per "passare all'azione".
Dei 10.300 selvatici soccorsi - si legge - 1.024 appartengono a
specie particolarmente protette e 2.169 a specie di interesse
comunitario (direttive comunitarie "Habitat e "Uccelli"). Di
questi, oltre il 14,2% è stato vittima di incidenti stradali,
l'11,6% ha subito impatti traumatici a causa di impedimenti
costruiti dall'uomo come vetrate o cavi elettrici, il 5,6%
ferito da armi da fuoco, il 4,3% vittima di bracconaggio e oltre
il 20% sono pulli o giovani esemplari in difficoltà. "Questi
dati - afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa - hanno
tutti un comun denominatore: l'intervento deleterio dell'uomo".
Come gli "allevamenti intensivi, uso di pesticidi in
agricoltura, cementificazione selvaggia e consumo del suolo -
spiega - , contro il quale l'Italia non è ancora riuscita a
dotarsi di una legge". Per Rocchi "ora è il momento di passare
all'azione". "Basta agli allevamenti, spesso intensivi -
sottolinea -, che invadono gli spazi dei selvatici, entrando in
contatto con loro e dando vita a pandemie e nuove malattie, come
il Covid-19 dovrebbe averci già insegnato. E ancora serve una
grande campagna di comunicazione sui selvatici". Con un piccolo
vademecum Enpa spiega che "siano essi passeri, merli, rapaci,
ricci, cinghiali, volpi, sono tutti protetti ed è vietato
detenerli" perché "seppur animati da buone intenzioni, si
commettono danni irreparabili", per questo "è importante
contattare sempre il Centro recupero Animali Selvatici (Cras). E
se "una rondine o un rondone a terra, va sempre raccolto" lo
stesso non vale per "un piccolo capriolo in un prato che invece
non va mai avvicinato" perché "è solamente nascosto tra la
vegetazione in attesa della mamma che torni". (ANSA).
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