Una decina di attivisti di Extinction Rebellion stamani si sono nuovamente introdotti dentro la sede del Ministero della Transizione ecologica e hanno imbrattato l'ingresso laterale di via Capitan Bavastro e alcuni locali all'interno, fino al quinto piano. I giovani si sono poi fermati all'ingresso e sono stati portati via di peso da polizia e carabinieri. Una decina sono stati messi in stato di fermo. Già ieri mattina gli attivisti erano entrati nel Ministero e avevano imbrattato l'ingresso principale e locali interni. I giovani chiedono un incontro coi ministri del governo Draghi sulla crisi climatica e annunciano che continueranno con le loro azioni finchè non lo avranno.
"Di fronte al disastro che sta combinando l'umanità sul clima, cosa volete che siano due macchie di vernice?". Così ha dichiarato ai giornalisti presenti una delle attiviste di Extinction Rebellion fermate. Un altro attivista, dall'accento del Nordest, ha detto "siamo disperati. Non ci fa piacere imbrattare. Abbiamo mandato tante mail, abbiamo chiesto un incontro col ministro. Gli abbiamo chiesto di guardarci negli occhi e dirci qual è la direzione dove stiamo andando, perché la scienza è d'accordo che stiamo andando verso il collasso. Stiamo distruggendo gli ecosistemi che ci sostengono e facciamo solo interessi economici".
Cingolani, prima di parlarmi chiedano scusa. "Io ho sempre incontrato tutti e parlato con tutti. Non ho mai ricevuto richieste di incontro da Extinction Rebellion. Ma adesso se questi vogliono parlare con me, prima devono chiedere scusa per quello che hanno fatto. Non a me, ma all'istituzione". Lo ha detto stamani ai giornalisti il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Il Ministero ha ricevuto da Extinction Rebellion soltanto una mail il 13 dicembre scorso, che chiedeva un incontro. Non risultano in seguito altre mail, né un mail bombing.