(ANSA) - TORINO, 11 GEN - Dopo il sì alla commissione del
Senato, un vasto fronte di associazioni, tra cui Slow Food, WWf,
Legambiente, Greenpeace, Pro Natura, si mobilita in vista del
voto del 13 gennaio in commissione Agricoltura della Camera sui
4 decreti sui cosiddetti 'nuovi ogm', come chiamano le New
Breeding Techniques (Nbt).
"L'approvazione dei decreti sulle Nbt - sostiene la rete di
associazioni - costituirebbe un grave attacco alla nostra
filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti
dei contadini, nonché la violazione della sentenza della Corte
Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi Ogm. Già lo
scorso 28 dicembre, in sordina e con una seduta a ranghi ridotti
per le festività, la Commissione Agricoltura del Senato ha
espresso parere favorevole sui 4 decreti, che permettono di
fatto la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di
sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti con le 'nuove
tecniche di miglioramento genetico' (Nbt) che, come ha
confermato la sentenza del 2018 della Corte Europea di
Giustizia, sono a tutti gli effetti Ogm e come tali devono
sottostare alle normative europee esistenti in materia".
"Se la Commissione Agricoltura della Camera prenderà la
stessa decisione di quella del Senato, - prosegue la rete di
associazioni - Dop, Igp, vini di qualità, produzione biologica,
prodotti dei territori, varietà locali e tradizionali potranno
essere contaminate da prodotti ottenuti con le nuove tecniche di
genome editing (Nbt) che non saranno etichettati come Ogm e
quindi saranno irriconoscibili per i consumatori".
Le nuove tecniche di genome editing "comportano spesso anche
mutazioni indesiderate (off target), rese sempre più evidenti e
documentate dalla letteratura scientifica. Infine, i protocolli
di genome editing coinvolgono normalmente le stesse tecniche
base dei 'vecchi' Ogm, responsabili di delezioni e
riarrangiamenti non voluti. (ANSA).
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