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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Dorsale europea idrogeno, Italia porta del Nord Africa

Definiti i 5 corridoi, la Penisola collegata via mare anche alla Spagna. Al 2040 rete di 53.000 km attraverso 28 Paesi con investimenti per 80-143 mld € (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Sono cinque i corridoi che caratterizzeranno le principali direttrici della European Hydrogen Backbone (Ehb), la rete europea di trasporto dell’idrogeno che vede l’Italia in una posizione centrale di ponte tra il Continente e le promettenti risorse del Nord Africa. Non solo, la Penisola potrà sfruttare anche il gasdotto sottomarino tra Italia e Spagna di cui Snam ed Enagás hanno recentemente avviato lo studio.

E’ quanto emerge dalla mappa aggiornata della Ehb, che rispetto alla precedente versione vede i Paesi coinvolti salire da 27 a 28 e i Tso partecipanti all’iniziativa passare da 29 a 31. Al 2040 la rete di trasporto dell’idrogeno raggiungerà così i 53.000 km, grazie a investimenti stimati tra gli 80 e i 143 miliardi di euro.

Secondo Ehb, trasportare l’H2 su una distanza di 1.000 km costerà tra 0,11 e 0,21 € per kg sulle tratte onshore della dorsale e tra 0,17 e 0,32 €/kg su quelle offshore.

I 5 corridoi collegano l’Italia al Nord Africa (A), la Penisola Iberica alla Francia e alla Germania (B), il Mare del Nord all’Olanda (C), i vari Paesi del Baltico alla Germania (D) e l’Europa orientale a quella centrale (E).

Il corridoio A, della lunghezza di 11.000 km, vede il coinvolgimento di Snam e delle controllate austriache Tag e Gca, nonché di Fluxswiss, GrtGaz, Eustream, Oge, Ontras, Plinovodi e Net4Gas. Il Tso italiano sarebbe presente anche nei corridoi B (attraverso la partecipata Teréga) ed E (attraverso Gca, Tag e Desfa), lunghi 10.000 km ciascuno.

Ehb nota che i corridoi sono in linea con le indicazioni di REpowerEU, in cui si indicano le direttrici del Mediterraneo, del Mare del Nord e dell’Ucraina per ridurre la dipendenza dalle forniture energetiche russe.

La velocità di sviluppo della dorsale sarà però essenziale per centrare i risultati attesi, aggiungono i partner dell’iniziativa, che chiedono dunque di accelerare il finanziamenti e gli iter autorizzativi per la realizzazione di idrogenodotti di nuova costruzione oppure ottenuti aggiornando i gasdotti esistenti. Inoltre, dovranno essere avviate partnership con i Paesi terzi.

L’ultima versione della mappa della Ehb e la presentazione dei 5 corridoi sono disponibili in allegato sul sito di QE.