Quotidiano Energia - Punterà su clima, digitale e sociale la presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea che inizierà il 1° gennaio. Sono queste, infatti, le tre priorità indicate ieri dal presidente Emmanuel Macron nella presentazione del semestre, per il quale “la Francia si sta preparando dal 2017”.
Se per il digitale la priorità di Parigi sarà il potenziamento delle piattaforme e la legislazione sui servizi e nel sociale una regolamentazione sui salari minimi, per la transizione ecologica vi sarà al primo posto “la creazione di un prezzo della CO2 alle frontiere dell’Unione europea sui prodotti importati”, ha detto Macron.
Si tratta, ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo, di “una questione di efficienza economica ed ecologica”.
Il cosiddetto meccanismo di aggiustamento della CO2 alle frontiere (Cbam) proposto dalla Commissione Ue ha del resto incassato il via libera ufficiale degli Usa. In un’intervista pubblicata oggi da “Euractiv”, l'inviato presidenziale speciale per il clima della Casa Bianca, John Kerry, ha definito infatti il Cbam “uno strumento legittimo”, annunciando che anche Washington “lo sta esplorando proprio adesso”.
Il presidente Joe Biden, ha reso noto Kerry, “ha incaricato il nostro team di valutare in modo approfondito tutte le implicazioni e le ramificazioni” del sistema, che “è un’idea giusta da avere sul tavolo”. Tuttavia, ha aggiunto l’inviato speciale, “molto dipende da come verrebbe implementato, vale a dire su cosa verrebbe applicato e se includerà un numero di Paesi sufficiente a renderlo efficace”.
L’amministrazione Biden sta dunque analizzando il Cbam, che “potrebbe rappresentare uno strumento da attuare quando non c’è altra scelta nel caso di Paesi che non fanno abbastanza per la riduzione delle emissioni di CO2”.
La definizione del meccanismo, ha comunque sottolineato Kerry, “dovrà avere tempi brevi e quest’anno abbiamo incontri importanti” in materia, mentre “il 2022 sarà l’anno dello sviluppo dei dettagli del sistema Ue, che potrebbe entrare in vigore nel 2023”. Dunque, “temi come Cbam, carbon pricing e carbon leakage saranno sul tavolo” delle riunioni internazionali, ha concluso l’inviato speciale Usa.
Tornando alla presidenza transalpina della Ue, che coinciderà con le elezioni francesi in programma il 10 e 24 aprile, Macron ha assicurato che “non sprecheremo un minuto” nel far progredire le legislazioni che permetteranno all’Unione di ridurre le emissioni di gas-serra del 55% al 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
In questo senso, ha affermato, nel semestre vedranno la luce le “clausole specchio” che garantiranno “coerenza tra le politiche commerciali europee e quelle climatiche e di protezione della biodiversità”, ma anche uno strumento Ue “per combattere la deforestazione importata”.
Il programma definitivo della presidenza francese non è stato ancora pubblicato, mentre l’agenda degli appuntamenti indica due Consigli Energia: il 21 e 22 gennaio ad Amiens (nella stessa località a nord di Parigi si svolgerà il 20 e 21 gennaio un Consiglio Ambiente) e il 27 giugno in luogo ancora da definire (il giorno seguente si terrà un Consiglio Ambiente).
I Consigli Europei si terranno il 24 e 25 marzo (preceduto da una riunione informale il 10 e 11 dello stesso mese) e il 23 e 24 giugno.