Quotidiano Energia - Il 2020 è stato per l’elettricità europea “l’anno più verde di sempre”, con la generazione da rinnovabili al record del 38,2% del mix (contro il 34,6% nel 2019). E’ quanto emerge dal rapporto “The European Power Sector in 2020” pubblicato oggi da Ember e Agora Energiewende, secondo cui la quota di elettricità prodotta dalle Fer è risultata per la prima volta nella storia superiore a quella dei combustibili fossili (37%).
Oltre al calo della domanda elettrica europea del 4% dovuta della pandemia di Covid-19, sull’exploit delle Fer ha influito una produzione nucleare al di sotto della media e l’aumento del prezzo della CO2, che ha dato anche maggiore competitività al gas.
L’anno scorso la produzione eolica (+9%) e solare (+15%) ha generato un quinto dell’elettricità europea (quasi il doppio a paragone del 2015), con le quote più alte in Danimarca (61%), Irlanda (35%), Germania (33%) e Spagna (29%). Altri 7 Paesi, sottolineano i due centri studi, registrano invece da 5 anni tassi di crescita praticamente inesistenti: Portogallo, Romania, Austria, Cechia, Slovacchia, Bulgaria e Italia.
Il nostro Paese è nel 2020 a metà classifica per produzione da Fer con il 43% (stessa percentuale della Spagna), preceduto da Austria (79%), Danimarca (78%), Svezia (68%), Portogallo (59%), Finlandia (50%), Germania (45%) e Romania (44%). Al contempo, l’Italia è quinta nella graduatoria della generazione da fossili con il 57%, dietro a Polonia (83%), Olanda (72%), Grecia (64%) e Irlanda (59%).
Quanto alle altre fonti, Ember e Agora Energiewende rilevano negli ultimi 5 anni un dimezzamento della produzione da carbone e un -20% nel 2020, con le maggiori contrazioni in Olanda (-50%), Spagna (-49%), Grecia (-40%), Romania (-31%) e Italia (-24%). Le centrali a carbone hanno così fornito l’anno scorso solo il 13% dell’elettricità europea.
In netto calo nel 2020 (-10%) anche la generazione nucleare, a seguito dei problemi in Francia e Belgio e alle chiusure permanenti in Svezia e Germania, mentre il gas naturale ha contenuto la flessione al 4%.
Nel complesso, il rapporto (disponibile in allegato) evidenzia tra il 2015 e il 2020 una riduzione dell’intensità di CO2 dell’elettricità europea del 29%, da 317 a 226 gr CO2 per kWh (in Italia -25% da 283 a 212 gr CO2/kWh).
Riduzione attribuita naturalmente alle Fer, in particolare a eolico e solare che nel 2020 hanno mostrato un tasso di crescita (+51 TWh) superiore a quello medio degli ultimi 10 anni (+38 TWh/anno). Tuttavia, ha sostenuto direttore di Agora Energiewende, Patrick Graichen, “per arrivare ai +100 TWh/anno necessari a raggiungere la neutralità climatica bisognerà raddoppiare il tasso di crescita del 2020 con ulteriori sforzi, perché gli attuali Pniec lo aumenterebbero solo a 75 TWh/anno al 2030”.