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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Germania, si sblocca l’impasse

Via libera al Pniec (65% Fer elettriche al 2030) e alla strategia per l’idrogeno (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - A quasi sei mesi dalla scadenza prevista, la Germania ha finalmente partorito il Piano energia-clima, indossando così la maglia nera di ultimo Paese ad aver approvato il Pniec se si eccettua la più che giustificata Irlanda, alla prese con le incertezze della Brexit.


Il Piano, approvato ieri dal Consiglio Federale, prevede al 2030 una riduzione del consumo di energia primaria del 30% rispetto al 2008 e dei gas-serra di “almeno il 55%” rispetto al 1990, con l’impegno del Governo a “perseguire la neutralità climatica entro il 2050”.

Quanto alle rinnovabili, il Pniec punta ad arrivare al 30% del consumo finale lordo di energia entro la fine del decennio, con tappe intermedie del 19,2% nel 2021, del 22,8% nel 2024 e del 27,6% nel 2028. La quota Fer sul consumo elettrico salirà dal 43% del 2020 al 48-54% nel 2025, per attestarsi al 65% nel 2030, mentre quella nel riscaldamento-raffrescamento crescerà al 14, 20,5 e 27% rispettivamente. Nei trasporti, le Fer passeranno dal 9% di quest’anno al 13% nel 2025 e al 27% a fine periodo.

Per raggiungere l’obiettivo nelle Fer elettriche del 65%, ipotizzando una domanda al 2030 di 580 TWh, il Piano reputa necessaria una produzione da rinnovabili di 377 TWh da una capacità installata di circa 200 GW. In particolare, a fine periodo l’eolico onshore dovrà attestarsi a 67-71 GW (per una produzione di 140-145 TWh), quello offshore a 20 GW (79-84 TWh), il fotovoltaico a 98 GW (90 TWh), le biomasse a 8,4 GW (42 TWh) e l’idro e altre fonti a 6 GW (21 TWh).

La capacità a carbone sarà ridotta entro il 2022 a 30 GW (la metà da lignite) e al 2030 scenderà a 17 GW (9 GW da lignite), per poi essere azzerata al più tardi nel 2038.

Il ministro dell’Economia e dell’Energia, Peter Altmaier, ha attribuito il ritardo nella presentazione del Pniec alla necessità di adeguare il Piano al programma per il clima 2030, approvato lo scorso autunno.

Oltre al Pniec, Altmaier ha presentato sempre oggi l’attesa strategia per l’idrogeno (QE 3/2), che ha l’obiettivo di realizzare capacità produttiva da elettrolisi per 5 GW al 2030 e 10 GW al 2040 attraverso un insieme di stanziamenti pubblici e semplificazioni amministrative.

Nell’ambito del piano di stimolo da 130 miliardi di euro lanciato la settimana scorsa da Berlino, di cui 40 mld € dedicati al clima, all’idrogeno andranno 9 mld €, dei quali 2 mld € per “partnership con altri Paesi”. Il ministro per la Cooperazione, Gerd Müller, ha spiegato infatti che “soprattutto i Paesi del Nord Africa sono luoghi di produzione adatti per le rinnovabili e per questo la Germania ha già firmato un accordo con il Marocco per lo sviluppo del primo impianto industriale per ‘idrogeno verde’ dell’Africa”.

Ulteriori 310 milioni € entro il 2023 per la R&S sull’H2 sono stati promessi dalla ministra della Ricerca, Anja Karliczek, mentre il ministro Almaier ha annunciato la costituzione di un Consiglio nazionale sull’idrogeno, i cui membri sono stati nominati oggi, che sovrintenderà allo sviluppo della filiera.

Inoltre, il ministro dei Trasporti, Andreas Scheuer, ha anticipato la prossima creazione di un Centro tecnologico per l’applicazione dell’idrogeno all’industria dell’auto, che “offrirà una prospettiva futura alle Case costruttrici tedesche assicurando molti posti di lavoro”.

“Grazie alla strategia la Germania diventerà il numero uno al mondo nelle tecnologie dell’idrogeno, come ha fatto 20 anni fa con le energie rinnovabili”, ha dichiarato Altmaier.

“La strategia per l’idrogeno e i fondi per 9 mld € daranno la spinta necessaria a far partire questa tecnologia”, ha commentato l’a.d. di Rwe Generation, Roger Miesen, che oggi ha firmato un accordo con Thyssenkrupp per includere l’acciaieria di Duisburg nel progetto H2 da 100 MW lanciato nel nord-ovest della Germania.

Secondo Thyssenkrupp, che ieri ha costituito una joint-venture con De Nora per la realizzazione di celle elettrolitiche per 1 GW , 100 MW di elettrolizzatori produrranno 1,7 ton di H2 “green” ogni ora, corrispondenti al 70% del fabbisogno dello stabilimento di Duisburg.

Il Pniec e la strategia tedesca per l'idrogeno sono disponibili in allegato.