Quotidiano Energia - Rallenta ma non si ferma la crescita dei camion a Gnl in Italia. Dopo la partenza a razzo di gennaio, in particolare, il mese scorso secondo i dati Anfia sono 62 le immatricolazioni di autocarri (con Ptt oltre i 3.500 kg) alimentati a metano liquido, in salita del 47,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (+20 unità). L’andamento resta in ogni caso in controtendenza rispetto al mercato camion complessivo (giù del 12,1%), complice la frenata dei mezzi diesel (che rappresentano oltre il 93% delle vendite): -14,6% a 1.661 unità. Segno positivo per i veicoli a Cng (da 12 a 33), mentre si conta 1 immatricolazione elettrica (come nel febbraio 2018) e si azzerano gli ibridi a gasolio (da 13).
Nella nota che ha accompagnato i dati, Anfia si sofferma poi sugli ultimi risultati del “Progetto Diciotto”, la sperimentazione avviata 10 anni fa in Italia su iniziativa dell’associazione e del Mit per testare le combinazioni da 18 metri. Sul punto Anfia ha riportato alcuni dati della società di trasporto Smet, che nel suo bilancio di sostenibilità ha rilevato che la presenza nella flotta di semirimorchi da 18 metri ha consentito una riduzione di percorrenza “di oltre 137.000 km, con una conseguente diminuzione della CO2 emessa di circa 73 tonnellate, che diventano 220 ton se nella combinazione il 18 metri è agganciato a un trattore a Gnl”.
L’auspicio dell’associazione è quindi che “questa tipologia di complessi veicolari venga riconosciuta a livello normativo nazionale nella riforma del codice della strada, perché potrà dare un enorme aiuto alla promozione della mobilità sostenibile nel nostro Paese”.
In lieve calo infine nei primi due mesi dell’anno anche il mercato complessivo degli autobus: -1,1% a 713 unità. Quanto alle singole alimentazioni, in questo caso, il diesel segna un -6,4% a 597 unità, giù del 22,2% a 49 unità i bus a metano, Su da 8 a 11 gli elettrici e da 12 a 56 gli ibridi gasolio/elettrico.