Quotidiano Energia - “L’Ungheria e la Slovenia hanno presentato una domanda congiunta all’Unione europea per includere una interconnessione dei loro sistemi di trasporto gas nella lista dei progetti di comune interesse (Pci), prerequisito per ricevere fondi Ue per lo sviluppo del progetto”. Lo ha rivelato il ministro degli Esteri di Budapest, Péter Szijjártó, precisando che l’obiettivo dell’iniziativa è importare gas dall’Italia.
“La diversificazione delle fonti di provenienza del gas è di fondamentale importanza per l’Ungheria” e “considerato che la costruzione del terminale Gnl in Croazia è al momento incerta, e il prezzo offerto dalla Croazia è ben al di sopra di quello disponibile sul mercato, ed è anche incerto quando le compagnie americane e austriache inizieranno l’estrazione del gas nel Mar Nero rumeno, vi è la necessità di includere ulteriori fonti di gas”, si legge in una dichiarazione di Szijjártó all’agenzia “Mti” pubblicata ieri sul sito internet del ministero.
“Un possibile scenario è l’acquisto di Gnl dai terminali italiani”, spiega il ministro, ricordando però che “attualmente le condizioni delle infrastrutture non lo permettono perché non vi è un’interconnessione gas tra i terminali Gnl italiani e l’Ungheria”. Di conseguenza, “abbiamo concluso un accordo con la Slovenia per interconnettere i nostri sistemi del gas e rendere fisicamente possibile l’acquisto del gas”.
Al momento, ha rilevato Szijjártó, “sono in corso negoziati per determinare la capacità dell’interconnessione proposta” e, sulla base della procedura di incremental capacity non vincolante lanciata l'anno scorso (QE 10/9/18), "società energetiche locali, dell’Europa occidentale e americane hanno tutte mostrato interesse per le capacità che si renderebbero disponibili se il progetto fosse realizzato”. Insomma, “vi è una reale domanda di mercato e un reale interesse ungherese nell’acquisto di Gnl dall’Italia”.
La decisione del Consiglio Europeo sul progetto di interconnessione gas Ungheria-Slovenia “è attesa in primavera”, ha concluso il ministro.
Gli operatori delle reti gas di Ungheria, Fgsz, e Slovenia, Plinovodi, hanno già ottenuto fondi Cef per 375.000 euro per lo studio di fattibilità di un gasdotto bidirezionale di 114 km tra Nagykanizsa e Kidričevo, con capacità prevista di 3,4 milioni di mc al giorno e avvio nel 2023.