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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

UK, arriva il “price cap” nel retail

I fornitori: “Non sia un freno per la concorrenza"

Quotidiano Energia - Arriva il “price cap” per le bollette britanniche, inserito dal partito conservatore nel programma per le elezioni dello scorso 8 giugno e tradottosi nel “Domestic gas & electricity (Tariff Cap) Bill” presentato oggi in Parlamento.
Il sottosegretario all’Energia, Greg Clark, ha spiegato in una nota che “il mercato dell’energia non sta funzionando per tutti i consumatori, come ha evidenziato l’indagine del 2016 dell’Autorità Antitrust secondo cui i clienti domestici pagano alle sei maggiori aziende energetiche una media di 1,4 miliardi di sterline l’anno in più di quanto pagherebbero se il mercato fosse concorrenziale”.
Se il Parlamento approverà il provvedimento, il regolatore Ofgem dovrà fissare un tetto massimo ai prezzi dell’elettricità e del gas degli 11 milioni di clienti con tariffe “variabili standard” e “default”. Tetto che sarà rivisto ogni sei mesi e resterà in vigore fino alla fine del 2020, quando Ofgem suggerirà al Governo se estendere il cap per altri tre anni.
Il “Tariff Cap Bill”, che secondo il dipartimento all’Energia dovrebbe consentire alle famiglie risparmi fino a 300 sterline l’anno, è parte di un pacchetto di misure disegnate dall’esecutivo britannico per stimolare la concorrenza nel mercato retail, tra le quali figurano un accorciamento dei tempi per il cambio di fornitore e una più rapida diffusione degli smart meter, ha sottolineato Clark.
Il provvedimento si aggiunge peraltro al tetto di prezzo già introdotto nel 2016 per circa 5 milioni di famiglie con contatore prepayment.
L’associazione dei fornitori di energia Energy UK non ha criticato espressamente il “Tariff Cap Bill”, giudicando però “di vitale importanza che il tetto non freni la crescita della concorrenza che sta aiutando i consumatori a risparmiare sulle bollette”. Il Cap, ha sostenuto in un comunicato l’amministratore delegato di Energy UK, Lawrence Slade, “deve riflettere accuratamente i costi dei fornitori, la maggior parte dei quali è al di fuori del loro controllo diretto”. In questo senso, ha sottolineato Slade, la recente decisione di Ofgem di aumentare il livello del tetto dei contratti prepayment “dimostra che questi costi possono aumentare”.
In effetti, la scorsa settimana il regolatore ha annunciato un aumentato del tetto di 57 £ l’anno (da 1,031 a 1,089 £ per un cliente tipo dual fuel), a seguito “della crescita dei costi sul mercato dell’energia all’ingrosso e per il sostegno alla generazione low carbon”.