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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

L’energia sull’Isola di Ponza tra innovazione e ostacoli burocratici

Verso un modello sostenibile di isola

Canale Energia - Valicare i confini dell’innovazione per portare l’energia a delineare i contorni del vivere sostenibile. Da antesignano del “crowdfunding”, anonimo però, a futuro connubio tra mondo dell’energia, dei trasporti e del digitale, oggi la SEP, Società di produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia sull’Isola di Ponza, sta puntando su un modello sostenibile.

Un percorso che è stato – ed è – un salto a ostacoli tra lungaggini burocratiche. Momento di maggiore difficoltà il 2013, anno del sequestro della centrale principale di Via Cesarano, all’indomani della sospensione della produzione per motivi ambientali e dello spostamento della sede centrale a Le Forna. Da lì un’apnea durata 18 mesi, il tempo necessario a ottenere le autorizzazioni per la costruzione del nuovo impianto, in cui la Sep ha avuto il pieno sostegno dell’amministrazione locale. E la ripartenza con l’avvio della produzione nel 2015 nella centrale provvisoria di Monte Pagliaro dotata di 4 gruppi elettrogeni di circa 6 MW di potenza. Senza disagi alle utenze grazie anche alla presenza della centrale di emergenza di Cala dell’Acqua.

Era da circa 30 anni che si cercava di trasferire in luogo più idoneo la centrale di Via Cesarano, situata in pieno centro abitato – ci spiega Monica Vitiello, Direttore amministrativo Sep – A causa delle problematiche di natura ambientale si è giunti al sequestro dell’impianto nel 2013. Anche grazie al contributo dell’amministrazione, siamo riusciti a trasferire la centrale nella zona di Monte Pagliaro e ad ottenere nell’arco di un anno e mezzo le autorizzazioni alla costruzione. In questo lasso di tempo abbiamo costruito un cavidotto di media tensione di 3 km per collegare le due centrali”.

Vincitrice del bando europeo indetto dal comune di ponza nel 2014, entro il 2021 la Sep dovrebbe terminare l’ampliamento della centrale provvisoria: “Obiettivo del bando era non solo la costruzione della centrale e l’installazione dell’impianto fotovoltaico per la produzione di energia sull’Isola di Ponza, ma anche la realizzazione di ulteriori linee in media tensione – prosegue la Vitiello – Si punta a garantire maggiore sicurezza, efficienza e affidabilità della rete e a rispondere alle richieste di nuovi utenti energivori, quali il dissalatore o il porto turistico che dovrebbero sorgere nella zona di Cala dell’Acqua”.

L’attesa è tutta rivolta all’ok della nuova amministrazione: “Abbiamo consegnato il progetto definitivo e aspettiamo il completamento dell’iter con la conferenza dei servizi e l’autorizzazione degli enti coinvolti – prosegue la Vitiello – Non tutta l’area è in possesso del Comune: una parte deveessere ancora espropriata prima di completare i lavori”.

I lavori per la realizzazione dell’impianto riflettono lo spirito della famiglia Vitiello, che praticamente da sempre gestisce la società, e guarda a rinnovabili e sostenibilità: monterà circa 600 kW di pannelli fotovoltaici in abbinamento a un sistema di storage, così da raggiungere i target previsti dal DM del 2017 per le isole minori; prevede il recupero energetico dei fumi dai camini dei gruppi elettrogeni e la conversione all’elettrico del parco auto aziendale, oltre che l’installazione di colonnine per uso aziendale e pubblico.

Un lavoro, quello della Società elettrica ponzese, che si inserisce in un progetto più articolato di “smart island”. Innanzitutto, facendo leva sull’innovazione per affrontare le oscillazioni dei consumo tra inverno, ed estate: l’ultimo anno si è passati dai 1300 kW del periodo invernale ai 4,5 MW quotidiani registrati a giugno e agosto del 2017. “I black out estivi sono stati provocati da un carico anomalo superiore al 10% della produzione abituale – prosegue la Vitiello – Abbiamo avuto una richiesta costante e per lunghi periodi di 4,5 MW di potenza giornaliera, cosa mai avvenuta nella storia dell’Isola di Ponza. Abbiamo dovuto sostituire due trasformatori, saltati sulla stessa linea, nell’arco di una settimana”. Sicuramente per un maggior afflusso turistico (si è passati dai 1.500 ai 30.000 abitanti), ma anche per un cattivo uso dell’elettricità oltre che per gli allacci abusivi, facilmente individuabili grazie alla telegestione in grado di mostrare l’analisi puntuale dei consumi.

Puntando, poi, sulla promozione di un turismo responsabile, anche attraverso l’idea di allacciare i motori dei traghetti direttamente alla rete, senza dispersioni di gasolio in mare. E promuovendo l’occupazione sull’isola: “Con l’evolversi delle normative in tema ambientale e societario si è cercato di aggiornare la struttura dell’impresa. Noi assumiamo solo personale residente sull’isola così da evitare l’esodo verso il Continente”, ha sottolineato Massimiliano SetaroPresidente CDA della Sep.

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